Politica

"Ferrari chiude tutto ma potenzia la propaganda"

Il gruppo Pd: "Ci pare ce ne sia abbastanza per dire che della grande rivoluzione promessa per Piombino fino ad oggi non c’è traccia"

Il comune di Piombino

"In un anno e poco più di Amministrazione il cambio di marcia promesso da Ferrari si sta effettivamente concretizzando: peccato che quella ingranata sia una clamorosa marcia indietro. A dirlo sono i fatti. La chiusura dell’acquario di Marina, o la totale mancanza di attenzione nei confronti della Biblioteca comunale, per restare all’attualità. Spazi e luoghi pubblici soppressi o ridotti al minimo, senza sapere quale sia la visione alternativa o futura di come recuperarli o riqualificarli. Ma una marcia indietro non meno significativa riguarda la riduzione degli spazi di democrazia e di rapporto tra le istituzioni e i cittadini".

E' il gruppo di opposizione Pd a criticare il governo della città dall'arrivo del sindaco Francesco Ferrari.

"In un anno la comunicazione del Comune è stata ridotta alla comunicazione del sindaco, unico e incontrastato protagonista di comunicati, post, filmini e servizi televisivi, smantellando il concetto che la comunicazione istituzionale debba essere il più possibile imparziale e favorire la conoscenza dell’azione amministrativa verso i cittadini con la dovuta trasparenza. - hanno osservato - Per far questo, dopo due assunzioni di persone scelte sulla base di un rapporto di fiducia e personale con il sindaco, la giunta Ferrari mette in campo l’assunzione di un’altra figura, dal profilo imprecisato, che si dovrà occupare di tutto, tranne che assumere la responsabilità di un vero ufficio comunicazione e stampa del Comune. Nel frattempo, sempre nello staff del sindaco si è trasferita una dipendente dell’ufficio politiche sociali, sostituita con il collega che per 25 anni si è occupato dell’ufficio politiche giovanili che, con questa scelta, è di fatto chiuso. Come altri uffici e settori del resto, che soffrono per la mancanza di personale, mentre lo staff del sindaco sale, questo sì per la prima volta in 70 anni, a ben 4 addetti".

"Ma non è finita. - hanno aggiunto - Da Giugno 2019 è sospesa la pubblicazione del periodico Piombino Oggi, sul quale trovavano spazio, tra l’altro, anche gli interventi di tutti i gruppi consiliari. Si dirà che aveva un costo importante per il Comune. Benissimo, si poteva provare a trasformalo in un periodico online, si poteva diminuirne il numero di pagine, il formato, il numero di uscite. Si potevano fare tante cose, prima di chiuderlo, invece nemmeno ci si è provato. Ci pare ce ne sia abbastanza per dire che della grande rivoluzione promessa per Piombino fino ad oggi non c’è traccia. L’idea che si fa avanti, piuttosto, - hanno concluso - è quella di uno smantellamento di tutto ciò che proviene dal passato, senza nessuna capacità di costruire prospettive e opportunità per il futuro. Parafrasando il titolo di un celebre film, possiamo davvero dirlo: sotto lo slogan (il vestito), niente".