Lavoro

"Il Comune diventi coordinatore del progetto Jsw"

Il sindaco di Piombino Francesco Ferrari al Mise ha chiesto un cambio di passo per il rilancio dello stabilimento siderurgico e del territorio

E' apparso ancora una volta un incontro interlocutorio quello al Ministero dello Sviluppo economico per il rilancio dello stabilimento siderurgico piombinese. Se per il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi sussistono quattro questioni fondamentali da risolvere, per il sindaco di Piombino Francesco Ferrari è arrivato il momento di prendere in mano la situazione. 

Il Comune di Piombino deve diventare il coordinatore dell'attuazione dell'intero progetto, con soldi pubblici da gestire direttamente", con queste parole, si apprende da una nota del Comune, il sindaco Ferrari oggi al Mise, assieme all’assessora al Lavoro Sabrina Nigro, ha esposto la strategia per il rilancio dell'economia piombinese. 

“Nelle prossime settimane porterò in Consiglio comunale l’adozione della variante urbanistica relativa all’investimento della tempra. - ha continuato il sindaco - Sono convinto che il futuro di Piombino debba passare da una visione generale che riguardi il rilancio delle fabbrica ma anche, al tempo stesso, i temi delle bonifiche e degli investimenti infrastrutturali”.

Il Ministero, prosegue la nota, si è impegnato a stanziare ulteriori 25 milioni, in aggiunta ai 18 milioni già previsti, per l’area di crisi complessa di Piombino. Una circostanza importante nell’ottica dei rapporti con Jsw, con cui il Ministero ha iniziato a discutere anche del prezzo dell’energia. Intanto da più fronti è stato chiesto maggiore impegno da parte del Governo, specie sui costi dell'energia, e dell'azienda chiamata a presentare il piano industriale e i progetti per la ricerca, la formazione, l'innovazione tecnologica.

“Di fronte ai molti impegni del pubblico - ha aggiunto Ferrari - il privato dovrà far conoscere i concreti progetti industriali senza cercare alibi. Il Comune di Piombino deve essere protagonista di questo scenario: non si tratta di una pretesa illegittima e sproporzionata né dal punto di vista istituzionale, dato che il problema è nel territorio di Piombino ed è giusto che il Comune sia il primo attore, né dal punto di vista finanziario. Ciò consentirebbe anche, e non è cosa di poco conto, una gestione di ogni problema a contatto diretto con la popolazione che quotidianamente lo vive e ha diritto, attraverso l’istituzione che la rappresenta direttamente, alla partecipazione e al controllo”.