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Fibre di amianto in aria, i campionamenti Arpat

Arpat ha avviato una serie di campionamenti per verificare la presenza di fibre di amianto nell'aria. Elaborati i primi risultati

La mappa dei campionamenti

L'Arpat in una nota ha illustrato gli esiti della prima campagna di monitoraggio ambientale per lo studio del livello di fondo di fibre di amianto in aria nel Comune di Piombino.

"L’area industriale è interessata dalla presenza di manufatti contenenti amianto, con particolare riferimento ai vecchi impianti siderurgici. In vista della fase di demolizione degli impianti dismessi e anche prima della messa in marcia del polo di demolizione navi, Arpat ha ritenuto utile acquisire un quadro conoscitivo sull’eventuale presenza di fibre di amianto in aria, mediante una specifica attività di monitoraggio annuale da svolgersi in campagne stagionali", ha spiegato l'Arpat in una nota.

La prima campagna è stata svolta nei primi mesi del 2018. I campionamenti per monitorare la presenza di fibre di amianto in aria hanno riguardato: località Cotone, Parco 8 marzo, il parcheggio pubblico di via Pisa, la sede del Quartiere di Salivoli.

"Il monitoraggio nelle quattro diverse postazioni, ripetuto in 4 giornate distinte, ha rilevato la presenza di alcune fibre di amianto, con livelli di concentrazione pari a 0,1 – 0,2 ff/l (fibre per litro di aria prelevata), presso le postazioni del Parco 8 marzo, di via Pisa e anche a Salivoli, che era stata considerata inizialmente il punto di bianco di riferimento. - hanno aggiunto - Nello specifico, nel corso delle 4 giornate, sono stati fatti un totale di 15 campioni, di cui 4 sono risultati positivi alla presenza di fibre e 11 negativi".

Come spiegano nella nota pubblicata anche sul sito dell'Arpat, per l'Organizzazione mondiale della sanità non esiste un livello di riferimento esplicito per i livelli di concentrazione di fibre di amianto in aria trattandosi di un cancerogeno. Ma stando alla pubblicazione Air Quality Guidelines for Europe e nelle linee guida generali da adottare durante le attività di bonifica da amianto nei siti da bonificare di interesse nazionale è indicato il valore di 1 f/l come riferimento per l'esposizione alla popolazione.

"Riguardo alla possibile provenienza delle fibre di amianto, allo stato attuale non è possibile formulare ipotesi. - hanno concluso - Una valutazione dell’insieme dei risultati potrà essere meglio effettuata al termine del lavoro, che è proseguita nei mesi di Maggio e Giugno, con la sessione primaverile del monitoraggio".