Attualità

Forza del passato

Su #tuttoPIOMBINO la “Forza del passato” di Gordiano Lupi

Foto di Riccardo Marchionni

Io sono una forza del passato, solo nel ricordo è il mio amore. Vengo dai ruderi, da montagne antiche, da sogni confusi di nonni cantastorie, borghi dimenticati in riva al mare, di fronte all’Elba, accanto al Monte Amiata, dove vissero padri e pure nonni. Percorro il lungomare come un pazzo, sotto portici anneriti da ricordi, come un cane ormai senza padrone. Osservo crepuscoli e mattine, su Piombino, sulla Bassa Maremma, sul mondo, come i primi vagiti d’una civiltà senza storia, cui assisto per disgrazia d’anagrafe, un’età distrutta da tempo e intemperie. Mostruoso è chi è nato in quest’era di cellulari impazziti, pay-tv, giochi da internet, social network, idiozia imperante, negazioni d’impegno, sogni caduti in notti senza sogni. Uomini e donne nati da viscere di donne morte. E io, feto adulto, mi aggiro nel niente circostante, più moderno di chi dovrebbe esser moderno, cerco fratelli che non son più fratelli, rifuggo conformisti e giovani invecchiati. Io sono una forza del passato che vive un inutile presente. Vivo il niente. Vivo il conformismo. Vivo tra chi non vive vegetando. Rileggo il passato, i libri del passato, il tempo andato, perduto o non perduto. Rivedo pellicole del mio percorso antico, disperato. Fuggo il presente e tutti i suoi connessi. A cianche larghe e vita sderenata, cerco le storie che vorrei ascoltare. Non trovo niente, ormai, tutto è cambiato. Restano solo squallidi happy hour, brevi frammenti, inutili pensieri, mentre ripenso al niente della vita. Tutto si smorza, come una candela, come il ricordo d’un sole impallidito, come i tuoi occhi ancora innamorati d’un tempo che c’è stato ma è svanito in una bolla d’aria evanescente.

(Pier Paolo Pasolini e un frammento tratto da Alì con gli occhi azzurri, forse a qualcosa son serviti)