Politica

"È un accanimento paesaggistico mai visto"

Gelichi di Ascolta Piombino: "Non è un problema di tipo di impianto, ma dell’equilibrio dell’area. Dopo il danno rischiamo la beffa"

Riccardo Gelichi

"Un impianto fotovoltaico in zone coltivabili significa fare un passo indietro verso la politica ecosostenibile, in quanto limiterebbe le zone fruibili per la produzione di prodotti alimentari", così ha esordito il consigliere Riccardo Gelichi della lista civica Ascolta Piombino.

"Aggiungiamo che non è un problema di tipo di impianto, ma dell’equilibrio dell’area dove potrebbe essere istallato, un ambito, anche agricolo, che sarà comunque investito da numerose attività impattanti come la mega discarica, la nuova siderurgia, sei pale eoliche enormi. A tutto questo, come se non bastasse, vogliamo riempire i campi in Bocca di Cornia, per ben ottanta ettari, di pannelli solari? Piombino sembra diventato territorio di conquista", hanno aggiunto dalla lista civica non nascondendo la preoccupazione per le recenti dichiarazioni dell'assessora Carla Maestrini che ha ritenuto la questione "prematura".

"Quindi, dopo il danno, rischiamo la beffa; - si prosegue nella nota - è possibile che tutti gli impianti di rinnovabili, dall’eolico fino al solare, cui si aggiungono, il trattamento dei rifiuti e gli eventuali forni, si debbano inserire tutti in un fazzoletto di terra? Per giunta, all’ingresso di Piombino. Sono tutte attività pesantemente impattanti sotto tutti i punti di vista, soprattutto quello visivo, invece di pensare di bonificare l’esistente e dargli una destinazione d’uso congrua, assistiamo ad un accanimento paesaggistico mai visto, ma che immagine vogliamo dare di Piombino? E soprattutto, per cosa?", ha concluso Gelichi.