"Continua l'assalto indiscriminato alla Val di Cornia da parte di multinazionali, in questo caso IREN spa, con la richiesta di posizionamento di ettari, in questi caso 100, immaginiamo oltre 100 campi di calcio, di pannelli fotovoltaici in aree agricole".
Giuliano Parodi si unisce all'appello contro la distesa di impianti fotovoltaici previsti in Val di Cornia.
"Il progetto presentato al Ministero prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico complessivamente di capacità nominale pari a 67,00 MWp, sito nel territorio comunale di Campiglia Marittima (LI), diviso in più sotto campi (A, B, C, D, E) realizzati con 97.104 moduli fotovoltaici in silicio monocristallino. - ha spiegato - Tra le possibili soluzioni è stata individuata l’ubicazione più funzionale in merito alle esigenze: tecniche di connessione dell’impianto alla rete elettrica e delle sue possibili ripercussioni sull’ambiente, con riferimento alla legislazione nazionale e regionale vigente in materia. Le opere in progetto ricadono in aree agricole caratterizzata da pendenze molto blande esclusivamente nel comune di Campiglia Marittima ad eccezione della SSE e della nuova SE Terna, che sarà realizzata direttamente da Terna, ricadenti ambedue in comune di Suvereto".
Il parco fotovoltaico, diviso nei vari campi e sotto campi si inserisce interamente nel territorio comunale di Campiglia Marittima all’interno di una superficie catastale complessiva di circa 106,533 ettari catastali.
"Una quantità enorme di area agricola che viene sottratta per sempre alla produzione, che si va a sommare alle già numerose aree compresse da progetti in via di autorizzazione o già in avanzato stato di costruzione. - ha proseguito Parodi - Sono anni che ci battiamo per una regolamentazione in tal campo, perchè se qualche decina di anni fa alcune aziende si erano affacciate timidamente con impianti di piccole dimensioni, negli ulti tempi i progetti sono divenuti sempre più grandi ed invasivi per un territorio che sta compromettendo in questo modo anche la sua vocazione agricola, oltre alla deturpazione del paesaggio in maniera irreversibile".
"E' necessario che il problema sia affrontato seriamente e tempestivamente a livello politico sia locale che, soprattutto nazionale, - ha concluso Parodi - serve una legge dello stato, che restituisca le competenze alle regioni, affinché a livello territoriale possano essere emanate norme ad hoc, calate sulle realtà, concertate con le amministrazioni locali al fine di salvaguardare i territorio e le loro specificità, pur non contraddicendo la necessità di produrre energia rinnovabile".
Intanto le amministrazioni, la politica e i cittadini possono agire attraverso lo strumento delle osservazioni al progetto, per farlo c'è tempo fino al 20 Agosto.