Politica

"Sulla fabbrica solo le parole di sempre"

Da Amare Piombino il commento all'iniziativa sulla vertenza Jsw. "Tanti discorsi conditi dalla solita melassa. A questo punto sarà solo scaricabarile"

Riccardo Gelichi

"Sono molte le scadenze che aspettano risposte e riteniamo fondamentale che la politica sia vicina ai lavoratori della fabbrica. La nostra speranza è che l’unità di tutte le parti sociali possa dare forza al governo per una soluzione insieme alla componente privata per un risolutivo rilancio del comparto siderurgico e logistico", con queste parole Amare Piombino ha aderito all’iniziativa promossa dai sindacati Fim, Fiom, Uilm e Uglm sulla vertenza Jsw.

"Abbiamo partecipato all’iniziativa dei sindacati riguardante la vertenza ex Lucchini, ascoltando con attenzione gli interlocutori. - ha fatto sapere il portavoce Riccardo Gelichi - Pensavamo ci fossero più persone, più giovani. Che cosa pensano e sperino i sindacati, lo sappiamo, come capiamo il loro compito sindacale. Le istituzioni presenti, locale e regionale fanno parte di un contesto diverso, quello che dovrebbe agire, o almeno tentare. Abbiamo invece sentito le parole di sempre, - ha commentato - esiste un disegno complessivo nell’immaginario di queste istituzioni dove dentro ci sta tutto, bonifiche, smantellamenti un nuovo piano industriale a saldo positivo in termini di occupazione, riutilizzo delle aree dismesse. Come stanno lavorando per ottenere tutto ciò non l’hanno detto". 

"Tanti discorsi conditi dalla solita melassa un po’ complottistica riguardo alle aziende del nord e un po’ di reminiscenza del passato, dove si presentavano imprenditori come salvatori della patria, salvo poi dire che dovevano essere cacciati. - ha proseguito - Dal Comune nessuna novità, tutto e il contrario di tutto, però detto con una certa enfasi. E’ lapalissiano, come non abbiamo un piano siderurgico, non abbiamo un piano del territorio, se non una rappresentazione immaginifica priva di qualsiasi fondamento oggettivo. A questo punto sarà solo uno scaricabarile se le cose andranno male, salvo prendersi i meriti se ci sarà qualche risultato, la politica di sempre. Sarebbe stato molto meglio - ha concluso il rappresentate di Amare Piombino - avviare un progetto serio locale e confrontarlo con il Governo poiché a Roma non conoscono così bene il territorio, anche perché siamo al punto di non ritorno".