Politica

"Giovedì si decide il futuro della acciaierie"

L'Udc Toscana, dopo la solidarietà data ai lavoratori che hanno manifestato alle porte del Mise, attende novità dalla nuova convocazione

L'Udc torna a intervenite sulla questione Aferpi e la situazione che stanno vivendo molti lavoratori delle acciaierie di Piombino. 

"Il polo siderurgico più grande di Italia ed uno dei più importanti d’Europa sta vivendo ormai da anni una grave crisi economica che ha portato gravi problemi anche a livello occupazionale. - si legge in una nota dell'Udc Toscana - Intanto nell'ennesimo incontro di lunedì 27 marzo al Mise i vertici Cevital hanno presentato un ulteriore piano industriale riguardante le aree siderurgiche di Piombino. Stavolta sembra che ci sia stato anche un preciso riferimento al business plan, e l’auspicio è che non si tratti solo di indicazione dei costi degli interventi, bensì di precise e definite coperture economiche". 

Proprio questo business plan sarà presentato dettagliatamente giovedì pomeriggio a Roma ai sindacati, anche se è prematura per loro qualsiasi considerazione (leggi l'articolo consigliato).

"Ad oggi non è stato mantenuto un solo impegno dal gruppo algerino, - ha sottolineato l'Udc - grazie ai benefici di legge interpretati in modo anche fin troppo strumentale, sono stati garantiti ammortizzatori sociali ai lavoratori a carico dello Stato e della Regione. La fabbrica ormai è pressoché ferma, mancano addirittura anche i soldi per l'ordinaria amministrazione e per garantire quel minimo di produzione che giustifichi giuridicamente la solidarietà. Cosa sia stato detto nell'incontro al Mise non è possibile saperlo, bocche cucite, anche da parte del primo cittadino di Piombino, che ha preferito aspettare che fossero informati prima i sindacati territoriali".

Attualmente, però, si sarebbe parlato solo di acciaierie, senza accennare a agroindustria. "Aspettiamo l'incontro di domani e capiremo come stanno veramente le cose, con l'auspicio che sia fatta chiarezza definitivamente senza ulteriori rinvii. - hanno concluso - In caso contrario è evidente che sulle spalle delle istituzioni ricadrà il peso di un susseguirsi di scelte sbagliate ed accondiscendenze che hanno ridotto Piombino in condizioni fortemente disastrate in balia di un solo uomo al comando".