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"Al centro la persona e la dignità del lavoro"

A 60 anni dalla strage di Marcinelle in cui morirono 262 minatori, il sindaco di Piombino nel giorno del ricordo chiede più sicurezza sul lavoro

Massimo Giuliani, il sindaco di Piombino

In occasione del 60esimo anniversario della tragedia di Marcinelle in Belgio, il sindaco di Piombino Massimo Giuliani ha ricordato quel terribile evento del 1956 nel quale persero la vita 262 minatori tra cui 136 italiani.

“La città di Piombino esprime la sua adesione alla Giornata del sacrificio del lavoro nel mondo, istituita dalla presidenza del Consiglio dei ministri nel rispetto dei lavori affermati all'art. 1 della Costituzione. Questa commemorazione, che si celebra l'8 agosto con commemorazioni organizzate e spontanee in tutto il paese, è un invito alla memoria collettiva per una delle tragedie che ha colpito i nostri connazionali e non solo. - ha ricordato il sindaco Giuliani - La loro morte fu una tragedia annunciata e al contempo una grande sconfitta europea, per la quale non fu mai fatta davvero giustizia. Quel carbone che veniva estratto serviva a risollevare le sorti di tutta l'Europa del dopoguerra. Sono quindi molti gli aspetti storici e attuali sui quali questa giornata ci invita seriamente a riflettere: il dramma dell'emigrazione, le incertezze che ancora gravano sull'occupazione e sul destino di una generazione di giovani italiani, la mancanza di sicurezza e due diritti fondamentali di cui soffrono molti lavoratori nel mondo e anche nel nostro paese".

"Piombino non può che sentirsi particolarmente partecipe di questa iniziativa, per le tanti morti bianche che hanno colpito la nostra comunità e che sono ricordate nel piazzale denominato Largo Caduti sul Lavoro", ha concluso il sindaco unendosi al ricordo dei nostri connazionali caduti sul lavoro. 

Una ricorrenza che, oggi più che mai, invita le istituzioni, le organizzazioni civili, i sindacati, l'imprenditoria e l'opinione pubblica "a mettere al centro delle politiche, dei programmi e di ogni attività la persona e la dignità del lavoro, diritti fondamentali su cui si fonda la Repubblica”.