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Ho perso la testa, mostra di Lorenzo Preziosi

Su #tuttoPIOMBINO Gordiano Lupi approfondisce la mostra di Lorenzo Preziosi Ho perso la testa - I’ve been losing my mind

Secret door

Lorenzo Preziosi, nato a Piombino 21 anni fa, dipinge da quando ne ha 19, dopo essersi allontanato dal mondo scolastico che in un determinato periodo della sua vita sentiva lontano dai suoi interessi. Adesso che è tornato a studiare, dopo aver compreso quale sia la strada che vuole intraprendere nella vita, è in procinto di diplomarsi al Liceo Artistico Leon Battista Alberti, dove ha approfondito le materie che rappresentano la sua passione. Il vero e proprio percorso artistico è cominciato due anni fa, partendo da composizioni di personaggi dei cartoni animati, proseguendo con piccole illustrazioni, per arrivare a prove ispirate a opere importanti di pittori contemporanei come Guillermo Lorca. La tecnica presente nelle sue opere va dalla pittura a olio fino alle matite, passando per gli acrilici, lo stile è ispirato a Cuphead dei fratelli Moldenauer, ma si spinge a sperimentare il chiaro scuro, le matite colorate e gli acquerelli, mentre la pittura a olio parte dalla conoscenza di Guillermo Lorca. Lorenzo Preziosi mette su tela i suoi sentimenti, pone il fruitore della sua opera d’arte di fronte ai problemi della vita contemporanea, condivide il sentimento della solitudine con chi guarda le tele, ammonendo che il lato tragico della vita accompagna la nostra esistenza. Ho perso la testa - I’ve been losing my mind è il titolo di una mostra introspettiva che parte da un’ispirazione musicale, sulle tracce delle opere di Mac Miller, perché le composizioni pittoriche sono come le canzoni dell’artista di riferimento, vanno apprezzate sia da un punto di vista estetico che intellettivo. I temi affrontati sono cupi ed esistenziali, a mio parere riflettono anche la poesia di Baudelaire, la tematica dello spleen, persino il male di vivere di montaliana memoria e il senso della vita che traspare dalle illuminazioni di Rimbaud in chiave pasoliniana. Realismo, surrealismo, elementi fantasy e innocenza onirica sono le tracce pittoriche ricavabili dai dipinti di Lorenzo Preziosi, che si abbeverano alla lezione dei grandi maestri del Novecento come De Chirico e Rembrandt. Prendiamo un dipinto onirico e surreale come L’uomo albero, significativo di una poetica cupa ma non pessimista, anzi di piena apertura verso la vita, caratterizzato da forme fantastiche che sembrano uscite da una rappresentazione fiabesca. “L’odio è come avere un bosco fitto dentro, io mi sento un po’ sconfitto mentre porto la musica con me”, scrive il pittore. Secret Door, invece, è il ritratto di una sconfitta, ma porta con sé una sorta di resurrezione, un riprendersi dal dolore per affrontare le intemperie della vita, anche se è tardi, ma non è il caso di mollare, abbiamo le armi della cultura, un intelletto per ragionare e non è il caso di lasciarsi andare a sentimenti di rivalsa. “Lasciarsi cadere giù per non sentire i guai, non mollo ma temo sia troppo tardi, mentre osservo il caos odiando il vuoto con la cultura che porta lucidità, nascondendomi dall’aggressività”, sono le parole dell’artista. Solo rappresenta un mondo difficile da capire, l’artista si sente come una marionetta senza fili, non riesce a muoversi, non sa quale direzione prendere, sconvolto da sensazioni di diverso tipo, che fatica a comprendere. “Sono in un mondo che gira a vuoto e in tempesta, camminando come un burattino a pezzi, facendo fuoriuscire sensazioni senza voce o ascolto”, scrive Preziosi. Imperfect circle in the room ancora una volta parte dall’angoscia e dal dolore - importanti nel mondo interiore del pittore -, per indicare una via d’uscita dall’apatia e da una conclamata impossibilità di comunicare. “Scendo giù per ricordarmi da dove vengo, dormiente come se fossi trascinato dalle mie abitudini o vizi. Provo una sensazione di compassione data da un altro lato di me che cerca di farmi capire che non è colpa mia, ma rimango paralizzato e stanco ogni volta che parlo di me e ciò che provo. Un cerchio di bugie che si sta rompendo facendo uscire la libertà che mi permetterà di risalire”, scrive Preziosi.

Tutto molto bello, una conferma di quanto l’arte sia importante nella nostra esistenza, non solo come rappresentazione della vita ma anche come ancora di salvataggio per difendersi dalle intemperie che sconvolgono il mondo. La mostra può essere apprezzata al Centro Giovani F. De Andrè, via della Resistenza 4, Piombino, nei cui locali è stata inaugurata il 20 dicembre 2024.