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Così il canile non può restare

Il Comune ha perso la causa contro un privato cittadino che ha contestato l'abbaiare ininterrotto dei cani. Pronti al ricorso

Foto d'archivio

Entro 90 giorni il problema delle emissioni sonore superiori ai limiti di tollerabilità dovranno essere risolte, altrimenti associazione e cani dovranno traslocare dal canile. E' questo il risultato del procedimento civile con il quale l'avvocato Alessandro Napoleoni aveva fatto causa al Comune di Piombino. 

La notizia, riportata dal quotidiano La Nazione, riporta uno scenario non semplice da risolvere. La prima ipotesi è che il canile traslochi, la seconda è che si intervenga strutturalmente per migliorarlo e "insonorizzarlo" con un preventivo in mano di 230mila euro. Pena il risarcimento danni a favore dei ricorrenti.

Ad aggravare la situazione, già grave per l'abbaiare ininterrotto secondo l'avvocato, è lo sporco e la comparsa di ratti nella zona. L'avvocato aveva nel 2012 aveva deciso di acquistare casa alla Tolla dopo aver saputo che il canile sarebbe stato spostato, ma l'anno successivo proprio dal Comune sono stati effettuati di lavori di restyling (leggi l'articolo correlato). Da qui la decisione di fare causa al Comune.

Ore il Comune ha tempo 15 giorni per fare reclamo e poi bisognerà valutare cosa fare. Certo è che attualmente nella struttura ci sono 50 cani gestiti dall'Enpa.