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"Per il circolino proposti strumenti ben precisi"

Il Teatro dell'Aglio replica al sindaco Ferrari, ricorda i contenuti della lettera inviata e il bando che sarebbe scaduto proprio nel 2021

Resta al centro del dibattito la sorte del Circolino delle acciaierie. Dopo le parole di risposta del sindaco di Piombino Francesco Ferrari, il Teatro dell'Aglio ha espresso in un post Facebook la sensazione che la lettera inviata via pec nell'Aprile 2021 non sia stata per nulla letta del primo cittadino. 

Il motivo? Nel suo intervento il sindaco Ferrari menziona il progetto di rigenerazione urbana che ha ottenuto finanziamento a valere su un bando ministeriale del 2015, ma come spiegano dal Teatro dell'Aglio il loro suggerimento era partecipare a quello bandito nel 2021 con un progetto specifico proprio per il circolino.

"Il possibile finanziamento cui ci riferivamo era stato bandito con DPCM del 21.01.21. - hanno sottolineato dal Teatro dell'Aglio - Al momento in cui scrivevamo era in corso e sarebbe scaduto quasi due mesi dopo. Nella nota avevamo indicato la possibilità di interventi coordinati che avrebbero permesso di trovare fondi anche per il Polo Culturale che improvvisamente adesso è diventato una priorità. La presentazione di un progetto non era richiesta dal bando, bastava compilare il form".

"Nella nostra proposta indicavamo strumenti normativi ben precisi, ovvero un percorso di coprogrammazione e coprogettazione previsto dal Codice del Terzo Settore, che il Comune dovrebbe conoscere visto che ha usato quello stesso strumento per assegnare 40mila euro per uno studio sulle torri costiere. - hanno aggiunto - Dire che il Teatro dell'Aglio fa proposte generiche senza un progetto per avere una sede è quanto mai inesatto: in questo momento la nostra associazione gestisce i Teatri di Campiglia Marittima, di Cecina e di Fauglia. Di sedi ne abbiamo di avanzo, ma il Circolino è un luogo del cuore per i piombinesi e per noi".

"Non sappiamo se il Comune di Piombino avesse partecipato al bando del 2015 e non ci interessa: - hanno concluso - il fatto semmai dimostra che ai bandi bisogna sempre partecipare, magari perché le graduatorie scorrono e i fondi arrivano, anche a distanza di 6 anni. Il sindaco di Piombino, invece, si lamenta di non avere soldi da investire nelle infrastrutture culturali, ma snobba i bandi di finanziamento e tratta con sufficienza le associazioni del territorio che vorrebbero avviare percorsi partecipati".