Attualità

Rilancio del territorio? Prima le bonifiche

Il Laboratorio delle idee ha presentato l'analisi fatta sui territori da bonificare. Punto di partenza necessario per il rilancio del territorio

Un momento dell'incontro promosso dal Laboratorio delle Idee

Primo appuntamento pubblico per il Laboratorio delle Idee della Val di Cornia. Dal gazebo allestito in piazza Cappelletti i promotori dell'iniziativa hanno scattato una fotografia sincera dei territori da bonificare a Piombino che attendono di conoscere il loro destino da 17 anni.

L'argomento è tra i più dibattuti in città, ma anche tra i più complessi. Ci sono più di 900 ettari che potrebbero rappresentare aree di potenziale rilancio industriale, del potenziamento del porto e più in generale della riconversione dell'economica locale. 

"Da quando è stato istituito il Sin nel 2000 non è stato fatto niente, nessun progetto di bonifica ha preso avvio, neppure laddove esistevano reali risorse finanziarie, come nel caso delle bonifiche di Città Futura e della discarica di Poggio ai Venti", hanno detto ricordando quei 20milioni di euro destinati allo scopo. "Noi vogliamo una città diversa", questa frase risuona forte e chiara ritenendo del tutto inutili progetti "calati dall'alto e scollegati con il territorio". 

Come è possibile far convivere lo sviluppo turistico a cui il territorio vuole andare incontro alla presenza di ettari ed ettari da bonificare? Domanda lecita considerato che il mare è proprio lì a ridosso di questi cumuli. La sensazione per il Laboratorio è che si sia arrivati a un "vicolo cieco" caratterizzato da "mancanza di visione d'insieme, di strategia e di visione organica".

Il Laboratorio delle idee della Val di Cornia, presentandosi, ha spiegato che dai loro incontri e confronti oltre all'analisi si dovrà anche arrivare alla formulazione di idee. Per quanto riguarda le bonifiche, al momento, è emersa l'esigenza di avere una visione d'insieme territoriale che non si fermi a Piombino ma coinvolga tutta la Val di Cornia. Allo Stato l'appello a fare la sua parte con realismo e risorse adeguate. Da non tralasciare la necessità di puntare a realizzare le infrastrutture viarie, ferroviarie e portuali che mancano.