Lavoro

Incognita sul polo di demolizione

Il progetto di Piombino industrie marittime (Pim) sembrerebbe essere in stand by in attesa di valutare la sostenibilità economica

Foto di archivio

Ci potrebbero essere un passo indietro per il progetto di Piombino industrie marittime per il polo di rottamazione e refitting delle navi. A mettere il punto interrogativo sulla vicenda è l'Autorità di Sistema portuale nel suo Piano operativo triennale 2018-2020 dove ci sarebbe scritto che non sarebbe stato raggiunto l'accordo col ministero della Difesa data l'incoerenza sui ricavi potenziali dalle operazioni di reffiting o demolizione. La questione è stata sollevata dalla rivista online Stile Libero e poi rilanciata dal quotidiano Il Tirreno.

In teoria già nel 2017 si sarebbe dovuto vedere l'avvento di un polo di rottamazione, demolizione e reffiting nel porto di Piombino, con tanto di 14 milioni di investimento e 200 posti di lavoro; ma novità in merito non ce ne sono. Nella pratica, però, l'Autorità di Sistema portuale avrebbe sollevato la necessità di riunire gli attori dell'accordo per una ricognizione sulla sostenibilità o meno del progetto, obiettivi e tempi.