Cronaca

"Noi infermiere avevamo chiesto spiegazioni"

Lo ha dichiarato in carcere ad alcuni esponenti della Lega Nord l'infermiera di Piombino accusata di aver ucciso 13 pazienti con iniezioni di eparina

Il carcere Don Bosco a Pisa

"Noi infermiere avevamo chiesto spiegazioni ai superiori su due casi". Avrebbe detto così l'infermiera Fausta Bonino, ora in carcere per le morti sospette di 13 pazienti, al consigliere regionale della Lega Nord e presidente della commissione di controllo Jacopo Alberti.

Alberti l'ha incontrata in carcere a Pisa durante una visita e la notizia è stata riportata dalle colonne di Repubblica. Una donna provata, abbattuta per non aver ottenuto i domiciliari e determinata a dimostrare la sua innocenza. 

Alla richiesta di spiegazioni in merito alle procedure di somministrazione dei farmaci ai pazienti, l'infermiera ha spiegato passo dopo passo il procedimento.

"Il medico scrive in cartella la terapia farmacologica - così viene riportata la risposta - con i relativi orari e dosaggi di somministrazione ai pazienti. Nella stessa cartella c'è un apposito spazio che deve essere barrato e firmato dalla persona incaricata a somministrare il farmaco. Gli stessi farmaci vengono preparati, turno per turno, in cassetti a disposizione degli infermieri: se qualcosa non era presente, veniva ricercata in reparto". 

Da parte della Lega la volontà di chiedere una commissione d'inchiesta sul caso per fare luce su eventuali ritardi.