Lavoro

Jindal: alte aspettative, scongiurare passi falsi

Risposte attese nell’incontro con l’azienda che dovrà chiarire le reali intenzioni e, si spera, anticipare l’assetto produttivo dei tre treni

Fim, Fiom e Uilm tornano a firmare un comunicato congiunto per segnalare la situazione dei lavoratori che si è venuta a creare all'inizio dell'era Jindal. 

"Era il 9 Agosto quando l’azienda Aferpi in un incontro formale ci comunicava l’intenzione, oltre al prossimo riavvio dell’impianto di laminazione rotaie, il rientro di circa 50 lavoratori definito inattivi ossia provenienti dalle aree che da più tempo erano fermi a casa, come Afo, Cok ecc. Lavoratori che dovevano essere destinati ad attività di pulizie approfondite per poi essere utilizzati negli impianti che via via sarebbero stati riavviati. Un fatto che avevamo definito positivo seppure in un quadro di cauto ottimismo imposto dalle esperienze di questi anni. - hanno detto - È di questi giorni la notizia di una chiara inversione di tendenza. I lavoratori richiamati in larga misura sono nuovamente a casa con lo strumento di ammortizzatore sociale".

Proprio per questo è stato chiesto all'azienda un incontro urgente per capire i motivi di questo cambio di rotta. "Temiamo gli effetti che questo passo falso avrà sul giudizio, sulle aspettative e sull'opinione nei confronti di questa azienda", hanno sottolineato.

"Come abbiamo già avuto modo di esprimere, riteniamo che una gestione oculata e non allegra delle risorse dello stabilimento sia un fatto positivo. - hanno aggiunto - Ma non possiamo sottacere che le aspettative del territorio sono immense e che bastano pochi passi falsi, per mandare in frantumi una credibilità costruita con pazienza. Ci aspettiamo che nell’incontro l’azienda possa chiarire le reali intenzioni e possa anticipare l’assetto produttivo dei tre treni di laminazione traguardando la fine dell’anno".

Quindi per i sindacati si profila un percorso serrato su due fronti: quello con l'azienda per discutere di metodo di lavoro, organizzazione del lavoro e sicurezza e quello con il Ministero del Lavoro per chiarire una volta per tutte la questione ammortizzatori sociali.