Lavoro

Jsw, si resta in attesa dell’addendum

Per il Camping Cig troppo silenzio sulla questione: “A10 giorni dalla scadenza nessuno parla, nessuno comunica alcunché ai lavoratori e ai cittadini”

Voci ricorrenti dicono che entro la fine del mese verrà firmato l'addendum tra istituzioni e Jsw.

“Ad oggi sembra di vivere nel regno delle 3 scimmiette: non vedo, non sento, non parlo. - hanno commentato dal coordinamento Art. 1 Camping Cig - Infatti, a 10 giorni circa dalla scadenza nessuno parla, nessuno comunica alcunché ai lavoratori e ai cittadini. Ci domandiamo se i sindacati, l'amministrazione comunale non abbiamo in mano nessuna informazione, anche se non definitiva. Comunque la si pensi, è scandaloso che non si convochi l'assemblea unica dei lavoratori (per altri versi, un'assemblea cittadina), per fornire le informazioni a disposizione e per provare a contare costruendo le mobilitazioni necessarie”.

“Nel silenzio che rimbomba sull'addendum, viene il legittimo sospetto che si taccia per mettere, come al solito, lavoratori e cittadini di fronte al fatto compiuto, con la scusa che non vi erano alternative. - hanno aggiunto - E con il ricatto che, se ci si oppone, non si prende più nemmeno la cig. Forse Piombino si merita qualcosa di meglio delle 3 scimmiette. Il governo deve venire a Piombino”.

Come ribadito dal Camping Cig “servono subito un progetto di rinascita e ingenti risorse pubbliche per mandare via Jsw, acciaierie allo Stato per acciaio pulito di qualità”. 

E ancora: “Serve rilanciare il territorio, mediante 398 e ferrovia, economia del mare, agricoltura e turismo moderni che valorizzino la natura; rafforzare e non avvilire la sanità territoriale pubblica, ospedale, punto nascita, servizi di prevenzione; ripubblicizzare la discarica e metterla a servizio del Sin; estendere il ricorso a energia dal sole e dal vento. Serve rifiutare quindi il rigassificatore, strumento del vecchio modello centrato sui combustibili che provocano il cambio del clima, destinato a importare gas a caro prezzo dagli Usa e non solo, il che pesa già in bolletta per metà dello stipendio. Su tutto questo devono prendere la parola lavoratori e cittadini per decidere insieme, prima di qualunque decisione in sede istituzionale”, hanno concluso.