Lavoro

Jsw, “servono mobilitazioni eccezionali”

Il Camping Cig chiede un’assemblea straordinaria dopo il rinvio che ha caratterizzato l’ultimo incontro per il futuro della fabbrica

“Nell'ultimo incontro tra Jsw, governo e sindacati è andato in scena un altro della serie infinita dei rinvii, condito come al solito da promesse e miraggi mirabolanti. Intanto, è passato un anno da quando Jindal avrebbe dovuto presentare il piano industriale, invece niente piano industriale, niente investimenti, indotto disastrato e uno stabilimento che ormai si smantella spontaneamente. Solo il caso ha impedito che la recente caduta della gru provocasse una strage”, così il coordinamento Art. 1 - Camping Cig ha commentato il risultato dell’incontro sulla vertenza Jsw (leggi qui sotto l’articolo collegato).

“Nell'incontro, oltre ai gravi problemi ambientali, è stato completamente omesso proprio il tema degli smantellamenti. Non si è parlato, con cifre e impegni precisi, del rifacimento dei laminatoi o meglio della costruzione ex novo, come dovrebbe essere, a partire dal Tpp che è necessario spostare in padule, lontano dall'abitato così come l'unico forno elettrico a tutt'oggi forse previsto, dei tre promessi nel tempo che fu. Non c'è stato nessun chiarimento sulla quota con cui dovrebbe entrare lo Stato in Jsw, né sulla governance dello stabilimento, né sul ruolo di Piombino all'interno di un piano nazionale della siderurgia. Invece, delle bonifiche ne hanno parlato, ma solo per prevedere l'ennesimo tavolo ministeriale. - hanno evidenziato - Non ne possiamo più di dire che Jindal deve essere estromesso dalla direzione della fabbrica. Lo Stato deve riprendersi lo stabilimento per tornare a colare acciaio nel quadro, appunto, di un piano nazionale della siderurgia, su cui impegnare una mobilitazione sindacale nazionale perché Piombino sia trattato come Taranto”.

Adesso il coordinamento chiede l’impegno del Governo e un piano di rinascita per Piombino che prenda in considerazione anche il pensiero di cittadini e lavoratori.

“Tutto questo lo potremo conquistare solo con mobilitazioni eccezionali. Chiediamo con forza ai sindacati di indire, appena saremo in zona gialla, un'assemblea dei lavoratori in cui organizzare presidi permanenti, per tutto il mese di Gennaio, davanti alla fabbrica, in città e altre iniziative eclatanti”.