Politica

Camping Cig preoccupato per futuro acciaierie

"Prima di indicare le vie del futuro, ammettere responsabilità, capire gli errori commessi e chiedere scusa ai lavoratori e alla città"

“Chi ha contribuito a trasformare Piombino nella città delle macerie si propone oggi come divulgatore di ricette salvifiche per le acciaierie e il territorio: vale in particolar modo per il consigliere regionale Gianni Anselmi”.

Così il coordinamento Art. 1 - Camping Cig ha commentato il recente incontro a tema siderurgia promosso dal Pd.

“Anselmi non perde occasione di pontificare sul futuro di Piombino. - hanno proseguito - Legittimo solo se si rimuove il passato ed anche il presente. Passato e presente segnati da gravissime responsabilità, anche di segno politico diverso, che hanno prodotto le macerie attuali: acciaierie alla fine, bonifiche mai iniziate, ospedale ai minimi termini, tanto per citarne alcune. Allora, prima di indicare le vie del futuro, abbiano la decenza di ammettere le loro responsabilità, capire gli errori commessi e chiedere scusa ai lavoratori e alla città per il disastro di cui sono oggettivamente corresponsabili. Cosa hanno fatto quando loro e il loro partito governavano Piombino, la Regione e l'intero paese? Nessuno pensi di rifarsi una verginità politica a buon mercato in vista delle prossime scadenze elettorali”.

“Peraltro, il cambio politico a livello nazionale e locale non ha portato niente di nuovo per Piombino: città e lavoratori consegnati agli appetiti delle multinazionali: che queste si chiamino Lucchini, Severstal, Kaled, Rebrab, Jindal o Snam poco cambia. - hanno evidenziato dal coordinamento - Per le acciaierie la storia ha dimostrato come il futuro può essere rappresentato solo dal governo che espella Jsw dal territorio, si riprenda lo stabilimento, al limite insieme ad un privato credibile ma sotto la guida dello Stato, e con gli investimenti necessari rilanci lo stabilimento, dai treni di laminazione al forno elettrico, garantendo il futuro anche per gli esuberi, mediante Lavori di pubblica necessità, uscite volontarie incentivate e prepensionamenti; e il rispetto dell’ambiente, innanzi tutto allontanando gli impianti dall’abitato. Se si continua a non ammettere e capire gli errori commessi, c'è la certezza che verranno ripetuti e a Piombino il passato e il presente uccideranno il futuro", hanno concluso.