"L’assemblea dei lavoratori Jsw, Piombino Logistic e Gsi deve produrre iniziative per far diventare Piombino un caso nazionale per costringere il governo a intervenire su tutte le criticità della città: siderurgia, bonifiche, diversificazione, sanità, infrastrutture, ribadire il no al rigassificatore".
Lo ha ribadito il Camping Cig in una nota.
"In merito allo stabilimento riteniamo che lo Stato debba trovare le modalità per allontanare Jindal riprendendo direttamente le acciaierie o in alternativa con una quota di maggioranza in partnership con un altro privato realmente credibile all’interno di un piano nazionale della siderurgia. - hanno proseguito - Il governo dovrà presentare un proprio piano industriale per le acciaierie con almeno un forno elettrico e i tre treni di laminazione rendendo Piombino il polo centrale degli investimenti siderurgici previsti per il Pnrr a partire dalle rotaie e tale piano industriale dovrà essere sottoposto all’approvazione dei lavoratori. Sarà necessario un percorso con scadenze temporali precise per il forno elettrico e il revamping dei treni di laminazione con le Istituzioni tutte a rispondere del futuro della fabbrica. Il governo deve tutelare gli esuberi con lavori di pubblica necessità, uscite volontarie incentivate, prepensionamenti tramite riapertura termine amianto".
"Bisogna tornare a coinvolgere l’intera città nella lotta per un futuro industriale compatibile con le nuove esigenze del territorio. Sono necessarie iniziative forti e continue e non estemporanee anche arrivando all’autoconvocazione al Ministero competente con una grande manifestazione con i sindacati che devono riprendere la scena assieme a lavoratori e cittadini", hanno concluso.
Piombino in questi pochi mesi del 2023 si gioca il suo futuro compresa la cassa integrazione e centinaia di posti di lavoro.