Politica

Jsw, "continuiamo a lavorare al Governo"

Da Forza Italia la posizione a seguito dell'iniziativa promossa dai sindacati e attacca il consigliere Pd Anselmi per quanto esposto sul palco

Alla manifestazione organizzata dai sindacati per tenere accesi i riflettori sulla vertenza Jsw ha preso parte anche Forza Italia.

"Le parole ascoltate hanno confermato quello che Forza Italia ha denunciato nei precedenti interventi e che il senatore Massimo Mallegni ha inserito il 14 Aprile nella mozione votata in Senato in merito al settore siderurgico, al fine di garantire la rinascita della fabbrica piombinese", hanno spiegato in una nota il coordinatore regionale Massimo Mallegni, la coordinatrice provinciale Chiara Tenerini e l'esponente locale azzurro Riccardo Petraroja.

"Sul palco è voluto salire anche il consigliere regionale Pd Gianni Anselmi, che ha addossato le presunte colpe della situazione piombinese al deputato leghista Galli, sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico dal 1° Giugno 2018 al 1° Ottobre 2018 e vice ministro fino 4 Settembre 2019, durante la parentesi del Governo Giallo-Verde. - hanno riferito - Secondo Anselmi, il deputato Galli sarebbe il responsabile finale della avvenuta consegna dello stabilimento di Piombino al magnate indiano Jindal e quindi dello sfacelo attuale. Ricordiamo al consigliere Anselmi che tutta la trattativa, dopo la pessima esperienza Rebrab interamente addebitabile alla gestione Pd nazionale e regionale, fu interamente portata avanti dal Ministro Calenda".

"Oggi dare colpe, per di più inutili, di fronte a centinaia di lavoratori e cittadini significa non riconoscere la storia, significa non portare rispetto, significa non voler e non poter dare una giustificazione seria dei fallimenti del Pd a livello nazionale e regionale, in relazione alla pessima gestione di tutta la vicenda piombinese. - hanno commentato - Forza Italia ritiene necessario che l’attuale società che gestisce lo stabilimento di Piombino faccia un passo indietro, per questo continueremo a sollecitare il Ministero dello Sviluppo Economico affinché esamini con concretezza attuativa tutta la situazione, intervenendo quanto prima per il bene dei lavoratori della fabbrica piombinese e per tutta l’economia della Val di Cornia".