Lavoro

“Così lo stabilimento è finito”

Camping Cig: “L'unico interlocutore torna a essere Jsw, a cui si chiede per l'ennesima volta il piano industriale fingendo di credergli”

Camping Cig

“Non si fanno bonifiche, ma si smantella solo il rottame che si vende e porta lucro immediato. Invece, si dovrebbe partire dalla cokeria che continua a inquinare la città, mentre il sindaco non emana l'urgentissima ordinanza di demolizione a carico di Jsw. Si commissiona il lavoro a ditta esterna, senza utilizzare lavoratori locali come previsto nell'accordo di programma”. Parole del coordinamento Art. Camping Cig alla notizia dell’intenzione dell’azienda Jsw di demolire l’altoforno.

“Con l'abbattimento dell'Afo si cancella qualsiasi moderno progetto di archeologia industriale, insieme alla memoria storica secolare di intere generazioni operaie, come ricordava Ivan Tognarini”, hanno proseguito ponendo la lente sullo stallo della vertenza Jsw.

“Appare sbagliatissimo che non si pretenda l'ingresso dello Stato nella proprietà delle acciaierie, come a Taranto. - hanno spiegato - Così l'unico interlocutore torna ad essere Jsw, a cui si chiede per l'ennesima volta il piano industriale, fingendo di credere che faccia gli investimenti e persino il forno elettrico. Intanto, emerge sempre più il problema degli esuberi di cui nessuno, o quasi, ha il coraggio di parlare; serviranno invece pure uscite volontarie incentivate, prepensionamenti, ecc. Stando così le cose, lo stabilimento è finito. Né basterà certo a salvarlo l'eventuale assegnazione della commessa rotaie Rfi, per la quale, inoltre, solo 24 ore prima della presunta assegnazione si chiede di porre delle condizioni a Jsw; comunque, essa significherebbe lavoro solo per alcuni mesi all'anno, solo per il Tpp. Poi, si scopre addirittura che tutto è rinviato a data da destinarsi: un balletto offensivo per i lavoratori, i sindacati e il territorio. E' un gravissimo errore da parte di sindacati e istituzioni non porre il ruolo decisivo dello Stato come obiettivo prioritario su cui imbastire lotte e iniziative. - e hanno concluso - Non dobbiamo accettare che Piombino per lo Stato serva solo ad accogliere rifiuti e magari anche un bel rigassificatore, il quale metterebbe la parola fine anche alla tanto auspicata diversificazione economica e occupazionale, quella sì indispensabile”.