Lavoro

Jsw e Fincantieri, sguardo alla cantieristica

Le società italiane del Gruppo Jsw hanno avviato un dialogo con Fincantieri per destinare parte del sito industriale alla cantieristica navale

Marco Carrai

Le società italiane del Gruppo Jsw, Jsw Steel Italy Piombino S.p.a., Piombino Logistics S.p.a. e Gsi Lucchini S.p.a., hanno avviato una discussione con Fincantieri per valutare la possibilità di destinare alcune aree all’interno del sito industriale di Piombino ad attività di cantieristica navale e di grandi moduli cellulari in cemento armato per le infrastrutture marittime.“Il progetto - ha dichiarato il vicepresidente esecutivo di Jsw Steel Italy Marco Carrai - si inserisce in un più ampio e complementare contesto di iniziative, tutte compatibili tra loro, volte a sfruttare il potenziale del sito industriale di Piombino. Il polo siderurgico è già considerato già un'importanza significativa per il tessuto industriale italiano, per il capitale umano che è impiegato negli impianti e per il territorio del comune di Piombino. Grazie alla nostra forte impronta nel settore siderurgico globale, agli investimenti della casa madre, grande impresa globale che si colloca tra i leader mondiali nella produzione del settore dell'acciaio, e alla posizione geografica e alle eccellenti infrastrutture del sito industriale di Piombino, siamo in grado di attrarre investitori e partner tecnologici nella creazione di un cluster innovativo, tra gli altri, per i progetti siderurgici contemporanei”.

Il dialogo in essere, viene spiegato in una nota, ha come oggetto di studio opzioni di progetto per la costruzione di banchine e di un bacino galleggiante multi-purpose in grado di supportare le attività di cantieristica navale, oltre alla prefabbricazione di grandi moduli cellulari in cemento armato per le infrastrutture marittime. Si sta studiando inoltre la costruzione di traghetti e di mezzi dedicati a dragaggio ambientale, ripristino e pulizia dei fondali portuali, oltre che dei bacini idrici artificiali. A valle degli interventi di cui si sta discutendo, l’area potrebbe essere destinata a ulteriori destinazioni d’uso, così da differenziarne e accrescerne le potenzialità.

Progetti questi che dimostrano l’appetibilità dello scalo piombinese dopo l’investimento regionale di 130 milioni di euro per il dragaggio dei fondali, le infrastrutture e le nuove aree.