Lavoro

Jsw: il Mise chiama, incognita sull'addendum

Fim, Fiom e Uilm: "Nessuno si aspetti un atteggiamento flessibile delle organizzazioni sindacali, anzi garanzie, dettagli e precisazioni"

Arrivata la tanto richiesta convocazione del tavolo di crisi relativo allo stabilimento Jsw. La riunione si terrà martedì 31 Maggio alle ore 12 presso il Ministero dello sviluppo economico.

"Sicuramente è un fatto positivo per un incontro tanto atteso, carico di aspettative, di necessità di chiarimenti sul destino dello stabilimento sulle tante voci che si sono rincorse in queste settimane circa il possibile passaggio di mano ad una nuova azienda e tanto altro. - hanno commentato Fim, Fiom e Uilm - Vogliamo augurarci che questa inaspettata convocazione, ancorché penosamente attesa, non sia esclusivamente congeniale è necessaria alla firma dell’addendum. Addendum all’accordo di programma necessario a sbloccare la ricca commessa delle rotaie Rfi, tanto cara all’azienda quanto tanto cara è al governo la partita del finanziamento europeo Pnrr sulle infrastrutture".

Per le organizzazioni sindacali l’eventuale firma di un eventuale accordo sindacale non può che essere contestuale alla discussione e la sottoscrizione (Regione, Comune e AdSPortuale) sull’addendum.

"Ci aspettiamo di conoscere il Business Plan presentato dall’azienda, quali sono le ricadute occupazionali, quali siano le garanzie per l’intera popolazione aziendale e per l’indotto, - hanno spiegato - elementi di conoscenza che non possono prescindere da una riflessione meditata non affrettata da condividere con i lavoratori. Pertanto nessuno si aspetti un atteggiamento flessibile delle organizzazioni, semmai sarà un atteggiamento puntiglioso preciso ed intransigente e stavolta sono le organizzazioni a non avere alcuna fretta a definire garanzie dettagli e precisazioni".

Sarà presente anche una delegazione dell'Unione sindacale di base. "Chiederemo informazioni su tutte le notizie scritte sulla stampa, dalla presunta messa in vendita di Jindal all'ingresso di Arvedi e delle acciaierie venete, e alle commessa di Rfi. Porteremmo le nostre idee avanzeremmo richieste e esprimeremo i nostri dubbi sulla situazione esistente e futura dello stabilimento".