Politica

Jsw, "insufficienti le dichiarazioni di Carrai"

La disamina del Pd dopo il consiglio di fabbrica in attesa di conoscere la bozza dell'addendum all'accordo di programma per le acciaierie di Piombino

Partito Democratico

Anche i segretari della Federazione e dell’Unione Comunale del Pd, Simone De Rosas a Andrea Baldassarri hanno partecipato all’incontro tra il presidente della Regione Eugenio Giani e le Rsu di Jsw Steel Italy e di Piombino Logistic. In discussione l’addendum all’accordo di programma del 2018, propedeutico all’acquisizione della commessa decennale di rotaie a Rfi per un valore di 2,4 miliardi, che i sindacati hanno chiesto alle istituzioni di non firmare senza le opportune garanzie (leggi qui l'articolo collegato).

"Come Pd riteniamo tuttavia insufficienti le dichiarazioni rilasciata dal vicepresidente esecutivo dell’azienda, Marco Carrai, durante l’ultimo incontro al Mise alla presenza delle istituzioni e delle parti sociali. Appare infatti scontato che l’eventuale assegnazione della commessa sia vincolata alla realizzazione delle rotaie a Piombino, che comunque rappresenterebbero solo una parte della produzione necessaria per riportare in inutile lo stabilimento e garantire l’occupazione. - hanno commentato i due esponenti Pd - Non può dunque tranquillizzare l’impegno della Jsw Steel Italy, ad adeguare, entro tre mesi dalla eventuale firma del contratto con Rfi, il solo treno rotaie. La commessa infatti, seppur ingente, assicurerebbe la marcia dell’impianto per cinque mesi all’anno e l’impiego solo di una minima parte dei lavoratori in Cigs. L’azienda rimanda infatti il revamping dei laminatoi vergella e barre ai 12 mesi successivi. Dai programmi è poi scomparso l’investimento per realizzare un impianto per la tempra delle rotaie, che sarebbe invece necessario per competere sul mercato internazionale, non potendo solo quello interno garantire il pieno sfruttamento della capacità produttiva. Riteniamo dunque indispensabile che l’azienda si impegni, da subito, al revampig di tutti e tre i treni di laminazione. Allo stesso tempo è insufficiente l’impegno ad avviare uno studio di fattibilità per un’acciaierie elettrica, considerando anche il fatto che di progetti nei cassetti dell’azienda ce ne sono almeno due, quello affidato da Aferpi a Sms e quello della Tenova, richiesto dalla stessa Jsw Steel Italy".

"Condividiamo dunque le preoccupazioni dei sindacati, ritenendo indispensabile ancorare la firma dell’eventuale addendum all’Accordo di Programma al rispetto di un attendibile piano industriale e a un preciso cronoprogramma degli investimenti, fino a prevedere clausole che, in caso di mancato rispetto, prevedano addirittura la recessione del contratto con Rfi. - hanno ribadito - Da valutare anche la proposta avanzata dai sindacati affinchè siano previsti verifiche annuali, sotto stretta vigilanza del ministero, per la fornitura delle rotaie previste complessivamente dal contratto. Un contratto, vogliano ricordare, che oggi è possibile assegnare in affidamento diretto, grazie all’impegno delle precedenti amministrazioni comunali di centrosinistra per inserire Piombino nelle aree di crisi complessa e per aver impegnato Jsw al rispetto dell’accordo di programma formato nel 2018, al momento del passaggio di proprietà dello stabilimento".

"Quell’accordo - hanno poi ricordato dal Pd - prevedeva, tra l’altro, il reimpiego di tutti i 2200 lavoratori (ora ridotti a circa 1600). Non è dunque accettabile la previsione fatta in questo momento dall’azienda di occuparne solo 1200 (tra l’altro posti di lavoro non garantiti senza il ritorno alla piena efficienza di tutti laminatoi e la realizzazione del forno elettrico) in assenza di un progetto che prevede il reimpiego degli eventuali esuberi. Consideriamo dunque le garanzie sociali come una delle condizioni indispensabili che Jsw e Governo debbono chiarire prima della firma di qualsiasi atto".