Politica

Jsw, “non limitarsi ad assistere passivamente”

Dal coordinamento Amare Piombino alcune ipotesi in vista della convocazione del Ministero dello Sviluppo economico per Jsw

“Tra pochi giorni sapremo se il tentativo di coniugare un piano industriale credibile da parte della proprietà con l'ingresso dello Stato come socio di minoranza avrà avuto successo. L'ennesima attesa di una soluzione, forse l'ennesima illusione”. Parole del coordinamento Amare Piombino in vista della convocazione del Ministero dello Sviluppo economico per il 14 Dicembre.

“Chiaramente ci auguriamo che arrivino notizie positive ma ci permettiamo di dubitare, considerando che oltre allo Stato, anche la proprietà dovrebbe fare la sua parte ed in questi anni non ha mostrato la minima volontà di investire seriamente su Piombino. - hanno aggiunto - Di fronte ad un nulla di fatto riteniamo inammissibile un ulteriore rinvio di decisioni definitive, mentre occorre invece che il governo affronti Jsw a muso duro, mettendola di fronte ad un bivio”.

“La strada non può che essere, in assenza di qualsiasi volontà concreta della proprietà, quella della ricerca di un nuovo interlocutore privato, anche con l’entrata temporanea dello Stato nella proprietà. Contemporaneamente deve essere affrontato il tema delle aree in concessione o con diritto di prelazione da parte di Jsw, che devono rientrare nella disponibilità dell'Autorità Portuale per cercare imprese interessate. Solo se si individuasse una prospettiva concreta di Jsw sulla parte siderurgica si potrebbe rivedere l'Accordo di Programma per consentire al massimo in sei mesi a Piombino Logistics di presentare un piano per un hublogistico a servizio di nuove imprese non siderurgiche da insediare nelle aree retro portuali”. 

“Il Comune deve però svolgere un ruolo attivo per attivare queste soluzioni, non limitarsi ad assistere passivamente, atteggiamento cha da un po' di tempo a questa parte ha assunto anche la Regione, nelle sue varie espressioni. - hanno commentato - Accanto alla prospettiva siderurgica possibile, che stia cioè sul mercato, accanto al mantenimento dell'occupazione ed al reddito, deve esserci un progetto di sviluppo su queste aree, che sono a ridosso del porto e che sappiamo essere già adesso appetibili per insediare nuove imprese e su questo occorre l'impegno di tutti”.