Lavoro

Jsw, un nuovo piano ma i soliti dubbi

Il presidente dell’Autorità di sistema portuale chiede un approfondimento tra i soggetti pubblici sottoscrittori dell’Accordo di programma

La maxi commessa di Rfi in ballo smuove il destino dello stabilimento siderurgico di Piombino oggi Jsw Steel Italy.

Si è riunito a Roma venerdì il tavolo per l’aggiornamento dell’Accordo di programma. Al Mise erano presenti Governo, Regione, Comune, Autorità portuale e i rappresentanti dell’azienda. Assente il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani.

Durante l’incontro è stato presentato il piano industriale che prevede il revamping dei tre treni di laminazione e un forno elettrico che sarebbe però condizionato dall’ottenimento della commessa Rfi. Non sarebbe prevista la partecipazione di Invitalia. Chieste, da parte delle istituzioni, garanzie e certezze sui tempi.

“Il piano industriale merita un approfondimento da parte di tutti i soggetti sottoscrittori di parte pubblica”. Così in un post pubblicato su Facebook, il presidente dell’Adsp del Mar Tirreno Settentrionale Luciano Guerrieri ha espresso le proprie perplessità sul piano industriale presentato ieri al Mise dal vicepresidente di Jsw Marco Carrai, ritenendo utile rimarcare quanto già detto dalla Regione sulla necessità “di chiare e precise garanzie, tipo fideiussioni e clausole risolutive espresse”.

“Ritengo che tali clausole non possano far parte di un eventuale contratto tra Rfi e Jsw, ma devono essere parte integrante degli atti autorizzativi degli enti pubblici ed essere a monte previste in termini di indirizzo condiviso nell'aggiornamento dell'accordo di programma da sottoscrivere”, ha scritto Guerrieri chiedendo un incontro con tutti gli attori istituzionali di parte pubblica del tavolo “con i quali condividere le criticità esistenti per il rilascio/rinnovo di una concessione da parte della Autorità Portuale, ma anche dell’Agenzia del Demanio, che peraltro ritengo sia da sottoporre ad una procedura di evidenza pubblica con possibilità di istanze concorrenti”.

Un confronto quindi per affrontare l'insieme delle problematiche industriali, occupazionali, ambientali, infrastrutturali e anche energetiche.