Lavoro

“Stato faccia chiarezza sul futuro della fabbrica”

Braccini: “Mancano all’appello milioni di euro di investimenti. Capire una volta per tutte se lo Stato ha un’idea riguardo il futuro del settore”

“In Italia manca un piano nazionale per la siderurgia”, lo ha dichiarato Massimo Braccini, segretario generale Fiom Cgil Toscana, allacciandosi alla questione irrisolta dello stabilimento JSw di Piombino.

“Non si chiede di nazionalizzare le imprese, ma c’è da capire una volta per tutte se lo Stato ha un’idea riguardo il futuro del settore e quale tipo di intervento intende portare avanti per rilanciare l’industria siderurgica. - ha proseguito - Sullo stabilimento di Piombino non si può restare fermi a fronte di una situazione grave che va avanti da anni. Vi è l’urgente necessità di capire l'esito della trattativa tra Invitalia e Jindal, che appare molto nebulosa. Bisogna che sia fatto il punto sul piano industriale, comprendere gli investimenti ed il progetto di rilancio, in modo che Piombino sia il protagonista di un nuovo corso industriale”.

“L’investitore indiano doveva valorizzare questa grande storia produttiva e rendere l’acciaieria di Piombino un player fondamentale nel mercato internazionale, ma ad oggi, gli impegni sono stati completamente disattesi. - ha proseguito - Mancano all’appello milioni di euro di investimenti da parte del gruppo Jsw, questo è il punto dirimente, e non siamo di fronte ad una compagine industriale in difficoltà economiche”.

Il segretario generale Fiom ha evidenziato come tra i grandi gruppi industriali dell’acciaio ci sia anche lo stabilimento siderurgico di Piombino che dovrebbe rientrare a pieno titolo nel piano nazionale dell’acciaio.

“Non ci stiamo a rincorrere le voci che si susseguono, ci deve essere il massimo rispetto per i lavoratori e per tutto il territorio.
- ha aggiunto - Le Istituzioni, a tutti i livelli, oltre a favorire in tempi celeri l’incontro al Mise, devono, a cominciare dalla Regione Toscana, riordinare i fili della vertenza affinché su Piombino vi sia un tavolo permanente aperto presso il Ministero dello Sviluppo Economico, fino alla risoluzione positiva della vertenza. I sindacati e i lavoratori da anni si battono strenuamente per la ripresa produttiva e per tornare a colare acciaio, a questo obiettivo non abbiamo mai rinunciato e mai rinunceremo. La vertenza Piombino è pienamente viva e valuteremo tutte le azioni sindacali necessarie volte alla ripresa produttiva e occupazionale", ha concluso.