Politica

Jsw, “scadute le concessioni demaniali marittime”

Pd: “Da mesi ormai non si ha neanche più notizia della convocazione del tavolo dei sottoscrittori dell’accordo di programma”

“Il 31 Marzo, nel silenzio generale delle parti pubbliche coinvolte, sono scadute per l’ennesima volta le concessioni demaniali marittime assegnate a Jsw Italy”.

A evidenziare questo stallo per le questioni legate allo stabilimento siderurgico di Piombino è il Partito Democratico in una nota firmata dal segretario regionale onorevole Emiliano Fossi, dall’onorevole Marco Simiani e il segretario della Federazione Val di Cornia Elba Simone De Rosas.

“Concessioni che probabilmente saranno rinnovate per alcuni mesi a fronte di nessun piano industriale che si incarichi di restituire quelle aree immense, quelle che non saranno più necessarie alla produzione e alla lavorazione industriale di acciaio, alla loro vocazione produttiva. Senza nessuna riflessione collettiva sugli insediamenti possibili in quei luoghi: dalle energie rinnovabili, all’idrogeno, dalla logistica a una nuova manifattura. - hanno proseguito - Da mesi ormai non si ha neanche più notizia della convocazione del tavolo dei sottoscrittori dell’accordo di programma che aveva il compito di riunirsi per costruire un nuovo accordo di programma (o un addendum) per pretendere che Jsw rispettasse gli impegni assunti con i lavoratori, la città e il territorio tutto nel 2018 all’acquisizione dello stabilimento”.

“Tutto questo mentre i treni di laminazione sono completamente fermi, la vergella addirittura dall’estate scorsa e le barre dal novembre del 2022. In questo quadro di totale assenza di prospettive industriali e di sviluppo, - hanno aggiunto - a Jsw è stato addirittura assegnato il restante lotto della commessa delle rotaie da Rfi da 922 milioni di euro senza nessuna riflessione sull’accordo di programma del 2018, totalmente disatteso, e senza nessun vincolo che quelle risorse incamerate direttamente dallo Stato fossero in qualche modo legate a investimenti sullo stabilimento piombinese per rilanciarlo o a una clausola sociale per la tutela dei lavoratori”.

“A questo punto pare chiara la strategia aziendale. Lavorare le rotaie per produrre utili e provare, come già accaduto in passato, a fare agenzia immobiliare delle concessioni pubbliche per sub concessionarle ad altri soggetti. Una prospettiva inaccettabile che un’azienda totalmente inadempiente nell’asset che le è stato assegnato, quello dell’acciaio, possa immaginare di usare le concessioni pubbliche come intermediario verso altri. O, in alternativa, tenerle bloccate facendo perdere ulteriore tempo a una città che di tempo non ne ha più. Resta invece oscuro il ruolo che stanno svolgendo le parti pubbliche e in particolare il Comune di Piombino”.

Per mesi si è parlato solo del rigassificatore, alimentando una disputa tra favorevoli e contrari, perdendo totalmente di vista il futuro di un territorio che dovrà passare dal rilancio della sua industria di base e proseguire in un’estrema tensione verso la diversificazione economica e produttiva”, hanno concluso annunciando per il 13 Aprile l’arrivo di una delegazione dei parlamentari del Partito Democratico guidati dal segretario regionale Emiliano Fossi.