Unire le forze in vista della convocazione in videoconferenza per la vertenza Jsw di Piombino. Lo ha detto la Segreteria provinciale Uglm e la Rsu Jsw.
"A questo incontro dobbiamo andare con le idee ben chiare", hanno commentato annunciando una serie di punti che il sindacato chiederà al Governo.
Il primo punto illustrato è che Jindal dovrà presentare un Piano industriale preciso e dettagliato, con tutti gli steps e gli investimenti necessari alla ripartenza dello stabilimento; con il secondo punto si chiede l'ingresso dello Stato con investimenti importanti e con uomini dello Stato nel Cda, come previsto a Taranto, in una logica di Piano nazionale della siderurgia, che coinvolga i più grandi e importanti stabilimenti siderurgici italiani, di cui Piombino fa parte a pieno titolo, essendo tra l'altro l'unico stabilimento italiano in grado di produrre rotaie.
Terzo aspetto che Uglm porrà è la necessità di un progetto che coinvolga tutti gli oltre 1.800 lavoratori. Nessuno deve restare fuori dal progetto, e se il piano non potrà garantire la piena occupazione, lo Stato dovrà essere in grado di tutelare gli eventuali esuberi con tutti gli strumenti possibili.
E ancora, forno elettrico e acciaieria nuova dovranno essere lontano dalla città, tecnologicamente avanzati ed eco-compatibili per ridurre al massimo l'impatto ambientale. Parallelamente dovrà essere elaborato un serio e concreto piano di smantellamenti e bonifiche delle aree non utilizzate per restituirle alla città e garantire una riconversione ambientale e una diversificazione economica.
"Cinque punti fondamentali a nostro avviso, per avviare un serio percorso di rinascita industriale, economica, occupazionale e ambientale di questo territorio", hanno concluso.