Lavoro

"Gli investimenti non ci sono, stabilimento fermo"

E' l'Unione sindacale di base a sottolinearlo ricordando che manca ancora all'appello il piano industriale Jsw anticipato mesi fa

Panoramica sullo stabilimento Jsw Steel Italy

"Il piano industriale non c'è ancora al 13 Novembre. Durante la campagna elettorale per le elezioni regionali di Settembre si erano svolte varie conferenze con promesse di politici nazionali regionali e aziendali e sembrava praticamente fatto il piano, invece al momento non esiste niente di scritto. Dovevano essere firmati anche vari accordi per l'ingresso dello stato tramite Invitalia e Ferrovie dello Stato ma anche qui tutto tace. Tutto scorre nel silenzio più assoluto, mentre il tempo corre e ci ritroviamo nuovamente quasi alla fine di uno nuovo anno".

E' l'Unione sindacale di base a domandarsi che fine abbiano fatto i propositi illustrati per il futuro dello stabilimento Jsw Steel Italy.

"Come Usb ribadiamo che la vertenza Piombino non è finita, anzi è sempre all'inizio perché niente è stato fatto. - hanno commentato - Gli investimenti promessi non ci sono e lo stabilimento è praticamente fermo, si naviga a vista senza un piano industriale. Jindal vuole investire su Piombino si o no? Il Governo e il Ministro dello Sviluppo Economico cosa vogliono fare di Piombino ? Capiamo l'emergenza sanitaria nazionale e mondiale per la pandemia da Covid-19 ma qui si rischia la chiusura dell'azienda nel silenzio più assoluto. Quando ripartirà il mercato dell'acciaio dopo che la pandemia sarà finita con quali impianti pretendiamo di ripartire? Gli impianti cadono a pezzi ma in azienda si pensa alle timbrature sui reparti che oltretutto vanno a danneggiare i lavoratori. Il rischio di ritrovarci senza un lavoro e uno stipendio è molto probabile se non si prenderanno decisioni di cosa fare per far ripartire la produzione. Dovrebbero programmare e intervenire con investimenti ora per trovarci pronti per la ripartenza, ma come sempre avvenuto qui in Piombino si decide sempre dopo quando ormai è tardi". 

Per Usb "se Jindal non crede più in Piombino dovrebbe cedere la gestione delle acciaierie allo Stato. La produzione interna di acciaio è fondamentale per uno Stato e deve rimanere in Italia. I lavoratori e le loro famiglie non vogliono sopravvivere di cassa integrazione per ulteriori anni ma lavorare per produrre ricchezza e benessere per la comunità locale e nazionale".