Attualità

La Lega Navale

Su #tuttopiombino "La Lega Navale" di Gordiano Lupi

Foto di Riccardo Marchionni

Per scrivere un ricordo efficace della Lega Navale bisognerebbe essere più vecchi di noi che siamo nati negli anni Sessanta, dovremmo aver visto le serate danzanti, le feste del primo dopoguerra, tra spensieratezza e voglia di leggerezza, danze e passioni, dopo lutti e disperazione, al termine d’una guerra terribile. Non possiamo farlo, non c’eravamo quando - nel 1946 - Cesare Barlacchi girò in quel mitico locale L’ombra della valle, film fantasma proiettato soltanto a Firenze per poi sparire di circolazione, del quale abbiamo trovato copia da restaurare ma a prezzi improponibili. Non c’eravamo, quindi dobbiamo sfogliare i ricordi dei padri per venire a sapere che molti dei nostri genitori si sono conosciuti su quella palafitta in mezzo al mare dove si tenevano feste da ballo, sfilate di miss e reginette di Carnevale, incontri musicali di mezza estate. 

Quando eravamo bambini la Lega Navale era un rudere in mezzo al mare che compariva improvviso subito dopo i Canali di Marina, un nonno cantastorie raccontava episodi del passato, a volte inventava, più spesso abbelliva i ricordi, in ogni caso narrava che su quella palafitta cadente un tempo non correvano topi, non si arrampicavano granchi lungo le basi in cemento scrostato, ma scorreva la vita. E noi lì ad ascoltare attoniti come se fosse una fiaba, immaginando la Lega Navale come la magica sala dove Cenerentola danzava con il Principe Azzurro per poi scappare al rintocco della mezzanotte, dimenticando la fatidica scarpetta. Forse non tutto era davvero fiabesco ma così amavamo pensarlo, vedere un regista riprendere scene di danza e inventarci un film, sognare ballerini d’altri tempi fare dichiarazioni d’amore, vivere con la fantasia l’immaginaria festa di un Piombino calcio promosso in serie B che un giorno avrebbe sconfitto la Roma. 

Non abbiamo la macchina del tempo di Ritorno al futuro, non possiamo calarci in certe atmosfere per riportarle in vita, dobbiamo prendere per buone le emozioni indirette, ricordare i racconti, tentare di farli rivivere. Oggi la Lega Navale è un bel locale elegante nel piazzale di alaggio, per fortuna ricostruito in perfetta sintonia con il passato e con identico nome, scelta condivisibile, purtroppo non sempre seguita per altri locali storici. I luoghi dove si è svolta la vita della nostra comunità sono importanti, non solo per ilgenius lociche vi alberga e che il piccolo scrittore cerca di stanare con la sua penna intrisa di nostalgia, ma anche perché da quei locali è passata la vita quotidiana, in certi posti si sono verificate scelte fondamentali, in determinate circostanze è stata data una sterzata a un’esistenza. 

La Lega Navale resta il luogo dei fidanzamenti, dei matrimoni, delle feste, dei bagni di sole sulla palafitta, dei tramonti romantici, delle serate passate a danzare mentre dall’Isola d’Elba soffiava un lieve venticello di ponente. E sembra ancora di sentirla quella musica suonare…