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"Inserire la discarica ex-Asiu nel Sin"

Gli attivisti de La Piazza Val di Cornia suggeriscono alle forze politiche un ordine del giorno. Al centro le questioni legate a discarica e Sin

Foto di archivio

Gli attivisti de La Piazza Val di Cornia, Mario Gottini, Ugo Preziosi e Renzo Carletti, tornano a porre l'accento sulle questioni ambientali legate al territorio di Piombino, soprattutto quelli relativi alla discarica e alle bonifiche. Questa volta intendono coinvolgere direttamente le forze politiche locali, suggerendo un ordine del giorno da presentare in Consiglio comunale. 

"Vogliamo proporre a tutte le forze politiche dei Comuni del nostro comprensorio un ordine del giorno che ovviamente noi non possiamo portare in Consiglio ma di cui loro si potranno fare portavoce se la condividono. - hanno spiegato - Ciò con l'intento di dare una risposta urgente su discarica e bonifiche".

Il documento presentato da La Piazza Val di Cornia si focalizza su due punti determinanti. In primo luogo si chiede che la discarica ex-Asiu sia inserita al pari delle altre e della LI53aR all'interno del Sin. Inoltre, si chiede che l'intera area discariche e la LI53aR, gestite precedentemente da Rimateria ed oggi dal curatore fallimentare, siano inserite all'interno della trincea drenante e del marginamento fisico lungo il fosso Cornia Vecchia per la messa in sicurezza della falda superficiale mediante una piccola modifica (che non incide in alcun modo sul progetto generale) al percorso del tracciato della stessa trincea drenante e del marginamento fisico lungo il Fosso Cornia Vecchia per la messa in sicurezza operativa della falda superficiale del Sin di Piombino.

"Crediamo che su questi punti possa esserci convergenza delle varie forze politiche. - hanno sottolineato gli attivisti - Noi abbiamo fatto approfondimenti, anche alla luce delle relazioni Arpat. Quello che stiamo proponendo è un atto di indirizzo politico per impegnare l'amministrazione per fare le dovute pressione da portare nelle opportune sedi che non sono solo quelle locali". 

Ora, dunque, la parola passa ai gruppi locali che potranno accogliere o meno questa proposta.