La condizione sociale di Piombino e della Val di Cornia è davvero preoccupante. Ed è da questo presupposto che cittadini e forze politiche si uniscono per approfondire, ed elaborare prima di tutto, una visione di futuro per il territorio che è ancora in attesa del suo riscatto.
Nasce così un laboratorio che non sarà un nuovo soggetto politico-elettorale, viene specificato in una nota di presentazione, ma uno strumento aperto dove cittadini e associazioni potranno contribuire a elaborare idee per la rigenerazione di Piombino e della Val di Cornia.
A far parte di questo laboratorio troviamo le forze politiche Un'altra Piombino, Assemblea Sanvincenzina, Comune dei Cittadini, Assemblea Popolare Suvereto, Sinistra per Castagneto, Rifondazione Comunista. Tra le associazioni e i coordinamenti si evidenziano: Lavoro Dignità Salute, Restiamo Umani e Coordinamento Art.1 Camping CIG. Presenti anche singoli cittadini, alcuni dei quali legati al mondo della politica: Carla Bezzini (Un'Altra Piombino), Paolo Riccucci (Assemblea Sanvincenzina), Niccolò Pini (Comune dei Cittadini), Fabrizio Callaioli (Prc), Nicola Bertini, Massimo Zucconi, Renzo Carletti, Francesco Pappalardo, Ugo Preziosi, Paolo Francini, Fausto Bersotti, Nicola Giudici, Giuseppe Trinchini, Paolo Gianardi, Stefania Martelloni, Lucilla Buccianti, Matteo Graziano, Mario Gottini e Daniele Pasquinelli, questi ultimi due provengono dalle fila del Movimento 5 Stell.
"I nostri Comuni sono giunti al nodo drammatico della crisi Lucchini in ordine sparso e senza aver maturato un visione autonoma e unitaria. - si legge nella nota di presentazione - Il Comune di Piombino, unico interlocutore delle istituzioni regionali e nazionali, altro non ha fatto che assecondare ogni richiesta di Cevital. Il prodotto più eclatante è stata la Variante Aferpi con la quale, nel 2016, ha deciso di consegnare senza condizioni la città ad un unico imprenditore, nonostante avesse già disatteso tutti gli impegni assunti, compresi quelli per il rilancio siderurgico che stavano alla base dell’Accordo di Programma del 2015".
Il laboratorio parte dall'idea chiara che la Val di Cornia abbia risorse e potenzialità ancora inespresse. E da queste intende incominciare.