Lavoro

Demolito l'accordo per il fondo sanitario

L'ex esponente Fiom Massimo Lami ha esposto i pro e i contro che secondo lui caratterizzato questo accordo: "Chi ci guadagna e chi ci perde?"

Un gruppo di lavoratori (Foto di repertorio)

"I lavoratori non hanno diritto di scegliere. Chi ci guadagna e chi ci perde?", se lo domanda Massimo Lami ex delegato Fiom nella Rsu Aferpi e Piombino Logistics in merito alla comunicazione dell'accordo legato a Metasalute per i lavori dello stabilimento piombinese (leggi l'articolo correlato).

"A prima vista può sembrare una buona cosa, in quanto a carico dell’azienda; invece non lo è. - e ha spiegato - Primo, è comunque un trasferire al privato un’assistenza che dovrebbe essere pubblica. Secondo, si torna a un’impostazione precedente il sistema sanitario nazionale: alcuni, in questo caso i metalmeccanici, godono di qualche privilegio, grande o piccolo che sia. Terzo, scegliere al posto di altri significa sempre un po’ metterli sotto tutela. Quarto, a differenza di Metasalute, una valida assicurazione sanitaria dovrebbe ignorare le piccole spese, come i ticket, e concentrarsi solo su quelle ingenti, cioè quelle davvero problematiche per chi ha ridotte disponibilità finanziarie".

L'accordo, secondo Massimo Lami, va a favore delle imprese e dei promotori del fondo. "Ci perdono i lavoratori - ha aggiunto - perché la sanità integrativa, al di là delle ipocrite dichiarazioni ufficiali di Fim, Fiom e Uilm, serve esclusivamente a demolire la sanità pubblica cioè a chiudere ospedali, ad aumentare i tickets, ad aumentare le prestazioni a pagamento".