Cronaca

Lavoro nero e furbetti del reddito di cittadinanza

Dai controlli effettuati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro in provincia di Livorno sono emerse una serie di irregolarità

Lavoro nero e false dichiarazioni per ottenere il reddito di cittadinanza. Questo quanto emerso nell'ambito dei controlli effettuati dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro in provincia di Livorno.  

Tra i casi al vaglio, un uomo ha falsificato il proprio domicilio e ha omesso di comunicare che la convivente già fruiva del reddito di cittadinanza. Nell’ambito del controllo, i carabinieri hanno anche rinvenuto nella casa della coppia 51 piante di marijuana e 3 serre professionali per la coltivazione. Un altro caso si riferisce a un cittadino straniero che, per beneficiare dell’assegno, aveva omesso di comunicare lo svolgimento di diversi lavori a tempo determinato e mentito circa l’anno di immigrazione in Italia; i militari di Piombino hanno anche verificato che l’uomo, grazie alle proprie entrate, aveva acquistato un’autovettura di grossa cilindrata durante la percezione del beneficio. Infine è stata denunciata una donna che, all’approssimarsi della scadenza del reddito di cittadinanza, ha omesso di dichiarare che il figlio svolgeva attività lavorativa e presentato nuovamente istanza; anche in questo caso i militari hanno accertato che il coniuge convivente della donna aveva acquistato un’autovettura di grossa cilindrata.

Ha dovuto restituire 700 euro indebitamente percepiti un 51enne di Livorno in quanto, stando alle norme per l'assegnazione del reddito di cittadinanza, non aveva dichiarato all'Inps, nel previsto termine di 30 giorni, l’inizio dell’attività lavorativa del congiunto e quindi maggiori entrate nel nucleo familiare, non consentendo gli adeguamenti della somma percepita. L'uomo, inoltre, è stato trovato a lavorare in nero in una azienda agricola in Val di Cornia. Al titolare della ditta è stata comminata una sanzione di quasi 6mila euro, oltre alla denuncia all’autorità giudiziaria e agli enti competenti.