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Le sempionate

Su #tuttoPIOMBINO di QUInews Valdicornia "Le Sempionate" di Gordiano Lupi. Foto di Riccardo Marchionni

Il Sempione oggi (Foto di Riccardo Marchionni)

Ieri sera, guardando un film orribile in televisione, mi è venuto in mente il termine sempionata, in gran voga tra noi giovani piombinesi degli anni Sessanta. Forse sarà andato di moda anche prima, non so, di sicuro adesso non lo usa più nessuno, ché il cinema Sempione è irrimediabilmente chiuso, tentativo di cancellare i ricordi con inutili profumi, pure se è impossibile, la celluloide resiste, sconfigge il presente, ritorna nelle notti insonni sotto forma di bacio tagliato e di sequenza sbiadita, si fa madeleine che profuma di rimpianto. 

Dove vai domenica?, domanda tra ragazzini che popolano le strade della periferia industriale, tra via Gaeta e via Antonio da Piombino, giocando a buchette e a tappini. Non lo so, credo alla partita con mio padre. Il Piombino gioca in casa, è la mia risposta. Peccato, c’è un bel film da vedere: King Kong contro Godzilla!, ribatte l’amico. Andiamo sabato, no? Spettacolo doppio. Danno pure Django e Sartana, figli di puttana. Saranno le solite sempionate … concludo. 

Ecco la definizione di sempionata: film ganzo (altro aggettivo fuori moda, lo usa solo il mio amico Fabio Canessa) ma eccessivo, bestiale (come si diceva noi), tale da provocare grida e tifo da stadio in favore del beniamino di turno, incitamenti animaleschi, lancio di bucce di semi in testa agli spettatori della platea e sbattimento di sedili a ripetizione. 

La sempionata non era certo un capolavoro, era solo un film per ragazzi, poi non viaggiava mai da sola, veniva proiettata in coppia, poteva essere comica, western, di costume, di mostri, horror … La sempionata per eccellenza era il film con protagonista Godzilla, che quando abbandonava la sua isola per venire a punire gli umani - gigantesco pupazzone di gomma - provocava un sollevamento generale di tifosi, grida e agitazione in sala da far tremare la miglior maschera della città, che si organizzava a dovere per il giorno del grande evento. Una rete di Alfredo Pierozzi allo Stadio Magona non produceva identico effetto, pure se erano tempi gloriosi per il calcio locale, il pubblico affollava le gradinate, caldo e numeroso. Ma noi ragazzini che staccavamo i biglietti per le sempionate eravamo i peggiori ultras della storia, armati di semi, gommoni, stringhe di liquirizia, noccioline, non temevamo nessuno, neppure le regole fissate dal proprietario del cinema, che una specie di sceriffo munito di lanterna luminosa tentava di far rispettare. 

Ah, quanto mi mancano le sempionate! E mica per il valore cinematografico. No davvero. Film brutti ed eccessivi li fanno pure oggi, si vedono ogni giorno in televisione. Ma non hanno lo stesso sapore del passato, non sono madeleines di celluloide, non sono neppure lontani parenti delle mitiche sempionate.