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"Illusione collegare rigassificatore e siderurgia"

Da Legambiente alcune considerazioni in merito all'ipotesi del rigassificatore a Piombino e alle richieste per acciaio e bonifiche

Legambiente Val di Cornia è intervenuta in merito all'ipotesi rigassificatore a Piombino per far fronte all'emergenza energetica. L'associazione ha sottolineato la via delle rinnovabili.

"Ad oggi le rinnovabili faticano a decollare, ostacolate il più delle volte da una burocrazia farraginosa, ma anche da blocchi da parte di amministrazioni locali e regionali, da comitati Nimby (non nel mio giardino) e Nimto (non nel mio mandato) senza dimenticare il ruolo del Ministero della Cultura e delle Sovrintendenze. Per questo è urgente snellire le procedure per i nuovi progetti di eolico a terra e a mare, per l'ammodernamento degli impianti esistenti, per la realizzazione dell'agrivoltaico, biometano, comunità energetiche che usano localmente energia prodotta da fonte rinnovabile. - ha evidenziato Legambiente - A Piombino istituzioni locali e i partiti politici chiedono a gran voce di sbloccare lo stallo in cui è piombata la città e di cogliere l’opportunità con un rigassificatore! Farne un progetto complessivo, bonifiche, smantellamenti degli impianti industriali obsoleti e reindustrializzazione, forno elettrico. Peccato che i problemi che bloccano la città sono derivati proprio dalla politica e non si risolvono rispondendo ad un’emergenza nazionale".

"Sulle bonifiche - ha proseguito l'associazione - sono anni che Legambiente chiede che sia rinominato un commissario per il Sin di Piombino e nessuno se ne preoccupa, così come per gli smantellamenti o la siderurgia. Il rigassificatore può servire per la rinascita della siderurgia? Marco Carrai, vicepresidente di Jsw Steel Italy, che ha commentato con entusiasmo il nuovo scenario, ha presentato un anno e mezzo fa, una ridicola suggestione di piano, ma fatto di impianti non necessariamente legati alla siderurgia: impianti di smaltimento dei rifiuti plastici, oltre al rigassificatore, sostanzialmente soprattutto la richiesta di soldi dallo stato e l’ingresso di Invitalia. Il collegamento con la siderurgia pensiamo che sia un’illusione, come se senza il rigassificatore non ci fosse energia o la possibilità di altre fonti rinnovabili e non".

Altro punto su cui si sofferma Legambiente sono le autorizzazioni ambientali per costruire il rigassificatore: "Un impianto del genere non è mica come un pannello solare su un tetto! In pratica, si toglie ogni vincolo ambientale su interventi impattanti, ritenendoli strategici per le logiche di scontro con altre potenze, e si rinuncia a riformare il sistema per renderlo più efficiente e sostenibile".

Critiche infine verso l'amministrazione comunale che "si oppone, senza neppure proporre modifiche, al progetto di fotovoltaico in bocca di Cornia e poi sarebbe disponibile ad accogliere un impianto molto più pericoloso e impattante?".

Per Legambiente bisognerebbe spostare il dibattito su quante e quali energie rinnovabili servono a Piombino con soluzioni per un ridotto impatto ed è disponibile a collaborare con i Comuni per il lancio di una grande campagna di costituzione delle Comunità Energetiche.