Cronaca

Gli infermieri non uccidono ma curano

Il Collegio provinciale degli infermieri si rivolge ai cittadini per evitare che la paura rompa il rapporto di fiducia tra professionisti e pazienti

Foto di repertorio

L'Ipasvi di Livorno interviene sulla vicenda che si è abbattuta sull'ospedale di Piombino per spiegare ai cittadini che quanto accaduto nel reparto di rianimazione "non è una storia di infermieri, ma, se le accuse saranno formalizzate e provate, di un vero killer che con la nostra professione non ha nulla a che fare". 

"Siamo allibiti davanti a tanta ferocia, - scrivono in una lettera aperta rivolta ai cittadini - siamo esterrefatti perché il sistema non è stato in grado di prevenire, ma neppure di fermare questa spirale odiosa di violenza prima che avesse gli effetti ormai, purtroppo, sotto gli occhi di tutti. Ma siamo anche preoccupati, seriamente preoccupati, e con noi tutti i professionisti della salute che ogni giorno operano nelle strutture sanitarie nel rispetto della vita, perché uno degli effetti più gravi che si stanno avendo è la paura".

Questa reazione rischia di mettere in pericolo chi cerca aiuto. Pertanto gli infermieri si distaccano da quanto accaduto e respingono la sola idea che qualcuno possa aver utilizzato la professione in cui credono per compiere atti che non sono neppure nella loro immaginazione.

La professione infermieristica negli ultimi ha fatto grandi passi in avanti per rispondere sempre di più ai bisogni dei pazienti. "Questo fatto di pura cronaca, e non di sanità, - proseguono - è, come tutte queste evidenze, il lampo che abbaglia le menti e gli animi, cancellando ciò che invece è sotto gli occhi di tutti: i risultati e le vittorie che anni e anni di professione dedicata al prendersi cura hanno premiato con tanti successi sia nell’assistenza di tutti i giorni che in situazioni in cui è grazie agli infermieri che molte vite si sono salvate".

Un messaggio necessario per rinsaldare il rapporto di fiducia tra gli infermieri e i pazienti.