Il gruppo Piombino Domani ha espresso la più sincera e profonda solidarietà a tutti i lavoratori e le lavoratrici della Magona, realtà storica e riferimento importante della comunità industriale locale, oggi colpita da una crisi drammatica che mette a rischio il loro sostentamento e il futuro stesso di un’intera città. Notizia di queste ore infatti lo stop agli stipendi.
"Da tempo i lavoratori di Magona, insieme ai lavoratori di Jsw, affrontano una situazione d’incertezza che adesso si è concretizzata con il mancato pagamento degli stipendi, conseguenza diretta della grave crisi finanziaria che ha colpito Liberty Magona, aggravata dal fallimento della banca Greensill. - hanno spiegato in una nota - Tutto questo causato da una gestione finanziaria delle attività sicuramente non chiara da parte di Liberty. Siamo quindi di fronte ancora una volta a un fallimento che i lavoratori e la città sono costretti a subire e che sono determinati da regole e dinamiche legate alla finanza internazionale, estranee ai territori. Sono circa 500 le famiglie coinvolte in questo momento di estrema difficoltà, a cui si aggiungono i dipendenti dell’indotto, e il nostro pensiero va a ognuno di loro, così come a tutti coloro che con il loro lavoro hanno costruito la storia di questa azienda. Purtroppo, - hanno proseguito - quella della Magona è oggi l’istantanea di un problema più ampio e radicato. La crisi che sta attraversando la siderurgia italiana da molti anni, con ricadute gravissime sulle realtà produttive come Piombino, è figlia di scelte politiche industriali insufficienti e troppo spesso assenti. Il settore siderurgico, infatti, vive da tempo difficoltà strutturali: mancanza di investimenti pubblici efficaci, parcellizzazione delle strategie nazionali e un contesto economico globale sempre più competitivo e volatile hanno messo in ginocchio una filiera fondamentale per il Paese".
"Piombino, con la sua storia industriale, è un microcosmo emblematico di dinamiche più ampie, che hanno a che fare con queste difficoltà. - hanno aggiunto - La crisi di Liberty Magona è quindi un segnale chiaro dell’urgenza di una politica industriale nazionale che non rimetta continuamente la soluzione di problemi strutturali al destino del mercato, delle dinamiche finanziarie o alle scelte delle singole imprese. È necessaria una strategia pubblica forte, fatta di investimenti mirati, sostegno tecnologico e un’attenzione costante ai territori, soprattutto quelli più colpiti, come Piombino. Solo così si potrà evitare che altre crisi si ripetano con gli stessi effetti devastanti. In quest’ottica, auspichiamo che si possa concludere rapidamente la cessione dello stabilimento alla società Trasteel".
Infine, l'appello al governo nazionale e alle istituzioni locali per mettere in campo tutte le risorse e le misure necessarie per accompagnare questa fase di transizione e avviare "un progetto sostenibile di rilancio concreto e definitivo con una strategia pubblica forte".