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Piombino in piazza: "Bonifiche sì, discarica no"

Circa cinquecento persone hanno manifestato contro il progetto Rimateria e l'Amministrazione comunale. L'obiettivo è il referendum

Piazza Cappelletti piena di gente per manifestare contro il progetto Rimateria, sostenere le opere di bonifica e chiedere a gran voce un referendum.

Nessuna bandiera politica, solo uno striscione con scritto "Bonifiche sì discarica no" e un gazebo allestito dal Comitato promotore referendum. A parlare è stato il Comitato Salute Pubblica Piombino e Val di Cornia, nessun intervento politico e di propaganda. Questo gli organizzatori l'hanno voluto sottolineare specie in risposta alle accuse di essere manovrati dalle opposizioni. 

Le opposizioni politiche, che già in consiglio comunale avevano chiesto e non ottenuto l'ok alla proposta di referendum, erano in piazza tra la folla a sostenere il Comitato.

Ad aprire la manifestazione è stata la segretaria del Comitato Roberta Brunetti. "Siamo solo cittadini che vogliono dare risultati ai problemi di cittadini e della città.- ha esordito - L'opinione dei cittadini non può essere chiesta solo ogni 5 anni. Il referendum consultivo serve a questo".

"La maggioranza cade nel ridicolo quando dice che non ci sarà nessuna nuova discarica. - ha proseguito - C'è scritto anche sui documenti, si parla di nuova discarica. I privati cercano profitto, profitto che si raggiunge facilmente con le discariche di rifiuti speciali abbandonando il principio di prossimità. Ci sono case a 200 metri dalla discarica. Lì non era e non è il posto adatto quella discarica. Questo progetto orienta la zona alla monocultura del trattamento dei rifiuti. Ecco perché diciamo no a una discarica così grande. Riteniamo che rimateria possa diventare una risorsa se rispettasse il principio di prossimità". 

Un discorso animato che ha coinvolto a pieno la piazza. La protesta da piazza Cappelletti si è spostata in corteo fin sotto al comune dove ha manifestato tutto il suo dissenso. 

Sul referendum? I quesiti sono stati depositati uno per l'ampliamento e uno per la vendita delle quote ai privati. Entro Ottobre la commissione tecnica valuterà l'ammissibilità o meno del referendum e a Novembre per 60 giorni sarà avviata la raccolta delle 3mila firme da certificare. 

In merito alla chiusura dell'accordo per la vendita del primo 30 per cento delle quote azionarie, il Comitato chiede che venga sospesa l'operazione prevista per lunedì.

Durante l'incontro sono intervenuti anche i cittadini comuni che hanno voluto rimarcare tutta l'amarezza e la frustrazione del non sentirsi ascoltati da questa Amministrazione.