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​Matteo Lunghi, un tocco di esperienza

Nasce calcisticamente nel settore giovanile del Salivoli. L'intervista di Gordiano Lupi

Matteo Lunghi, foto di Riccardo Marchionni

Matteo Lunghi, classe 1992, è un nuovo acquisto della squadra allenata da Antonio Brontolone. Un tocco di esperienza in attacco, nella fase avanzata del centrocampo, tra l’altro preso a parametro zero, svincolato dopo tre anni di sosta. Lunghi nasce calcisticamente nel settore giovanile del Salivoli, vera e propria fucina di calciatori per le squadre della zona (e non solo, vedi Luci e Fatticcioni!), dove gioca fino ai 17 anni. Incontriamo il nuovo acquisto nerazzurro.

Mi racconti il tuo percorso calcistico?

Per dieci anni ho giocato nei campionati regionali con il Venturina, tra promozione, prima e seconda categoria. Ho vinto pure qualche campionato e ho fatto oltre 100 gol. Nel 2019 sono passato al San Vincenzo, dove ho giocato per due stagioni. Poi, per scelta personale, mi sono fermato, dopo la pandemia la voglia era venuta meno.

Perché hai ripreso a giocare dopo tre anni di sosta?

Mi è capitata l’occasione per iniziare di nuovo a Piombino, dove non ho mai giocato. Ho visto che le condizioni per ricominciare c’erano tutte perché l’ambiente è ottimo.

Conosci i tuoi nuovi compagni? E il Mister Brontolone?

Conosco bene sia Fatticcioni che Papa, con loro ho fatto tanti anni di settore giovanile a Salivoli (siamo tutti del 1992). Conosco l’allenatore in seconda Luca Gherardini, siamo molto amici anche fuori dal campo, che è la cosa più importante a questi livelli. La scelta di ricominciare in un simile contesto è stata semplice, direi quasi obbligata. Il Mister già lo conoscevo, ci ho parlato prima di iniziare, così come con il direttore sportivo Luca Barchi, due bravissime persone.

A cosa punta Matteo Lunghi come obiettivo personale della stagione? E il Piombino?

Il gruppo è molto giovane, possiamo divertirci e toglierci qualche soddisfazione, nel girone ci sono squadre molto attrezzate che puntano in alto ma noi ci faremo trovare pronti, ne sono sicuro. Spero per me stesso di rientrare in condizione quanto prima, 3 anni di fermo si fanno sentire, punto a dare una mano ai più giovani e farmi trovare pronto nel momento di bisogno, e perché no, gonfiare qualche volta la rete.

In quale ruolo ti senti più a tuo agio?

Principalmente ho sempre giocato in attacco, da seconda punta, punta esterna o trequartista, cercando di sfruttare al meglio le mie caratteristiche.

Qual è il tuo giocatore di serie A di riferimento? E i calciatori ai quali ti ispiri?

Diciamo che ho sempre ammirato un giocatore su tutti, Leo Messi, piccolino e mancino come me, peccato che il piede sia un po’ diverso.

Matteo Lunghi, insieme a Papa e Mori, potrebbe rappresentare quel pizzico di esperienza che mancava in attacco, l’uomo nuovo che non ti aspetti, il fattore risolutivo in zona gol. Noi ci contiamo. E lo attendiamo alla prova del campionato, quando sarà entrato in piena forma.