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Moria di pesci nel Fosso Corniaccia, le analisi

Arpat ha effettuato una serie di campionamento tra Venturina e via Adige a Piombino per verificare le possibili cause della moria di pesci

L’Arpat ha effettuato le prime indagini dopo la segnalazione della moria di pesci avvenuta nella parte del fosso Corniaccia tra Venturina e via Adige a Piombino.

Come spiegato da Arpat in un dettagliato resoconto dell’ispezione, la causa più probabile è l’anossia, generata dallo scarso ricambio idrico e dalla immissione di uno scarico pretrattato dovuto alla rottura di una tubazione.

Gli operatori dell’Agenzia il 10 Agosto hanno osservato che il fosso Corniaccia, presso il ponte sulla ss 398 nel comune di Piombino, aveva una colorazione scura e maleodorante. Dalle misure sul campo emerge con evidenza che il fosso Corniaccia presenta un evidente stato anossico su tutto il suo corso a partire da Venturina via Cerrini fino a Piombino, via Adige; lo stato anossico persiste, sostanzialmente, fino al Circolo Nautico Pontedoro, dove l’intrusione di acqua di mare consente una parziale ossigenazione delle acque.

I pesci morti sono risultati essere specie appartenenti ad acqua dolce, elemento che ha fatto immaginare che la causa si trovasse a monte del fosso dove sono stati fatti dei campionamenti.

Presso ogni punto di prelievo sono stati effettuati campioni di acqua per le analisi chimiche che sono in corso di analisi presso il Laboratorio dell’Arpat.