Politica

Ok alla mozione che dà una scossa all'urbanistica

La proposta di Ascolta Piombino, emendata su suggerimento di Spirito Libero e accolta in Consiglio, mette la lente sulle destinazioni d'uso delle aree

Riccardo Gelichi (Ascolta Piombino) e Andrea Fanetti (Spirito Libero)

La lista civica Ascolta Piombino ha presentato una mozione per impegnare l’Amministrazione comunale a considerare la necessità di ampliare il perimetro delle aree urbane al fine di meglio valutare le destinazioni d’uso esistenti. Una mozione che è stata accolta dal Consiglio comunale con un emendamento proposto dalla lista Spirito Libero.

La proposta si intreccia in vista della nuova stesura del Piano Strutturale d’Area di valenza comprensoriale e del futuro Piano Operativo di valenza locale che deve tener conto di un’area periurbana oltre i limiti dell’attuale perimetrazione urbana.

Approvando la mozione si impegna così l’Amministrazione comunale a considerare l’opportunità di inglobare all’interno della perimetrazione urbana zone che poste ai confini risultino non più riconducibili a zone agricole, spesso gravate da un’edilizia precaria e prive di urbanizzazioni primarie.

"Con l'approvazione della mozione presentata da Gelichi con le modifiche proposte da Spirito Libero e sostenute dal Pd, il Consiglio comunale ha detto parole chiare sul tema dell'ampliamento del perimetro urbano per meglio valutare le destinazioni d'uso esistenti in aree che ormai di agricolo hanno ben poco. - ha commentato la lista Spirito Libero - Ci sono infatti aree che hanno destinazione d'uso agricole, ma che a seguito di condoni governativi si sono nel tempo riempite di civili abitazioni regolarmente autorizzate o che vedono la presenza di annessi agricoli anch'essi regolarmente autorizzati. Basti pensare alle Fabbricciane o a Torrenuova".

Insomma si chiede una sorta di schedatura del patrimonio esistente che distingua le varie zone quelle da urbanizzare e quelle che, come indicato nella mozione, ne stiano fuori perchè aree di pregio e quindi da recuperare alla loro funzione originaria agricola.