RIGASSIFICATORE

No al rigassificatore, l’appello a Giorgia Meloni

I comitati: “Sospendere momentaneamente ogni determinazione sul rigassificatore in attesa che il nuovo ministro sia informato”

I comitati del no al rigassificatore Salute Pubblica Piombino Val di Cornia, La Piazza Val di Cornia e Gazebo 8 giugno contro il rigassificatore hanno firmato un appello indirizzato a Giorgia Meloni dopo il parere favorevole espresso dalla Conferenza dei servizi per il rigassificatore nel porto di Piombino.

Riportiamo integralmente la lettera:

“Siamo un gruppo di cittadini di Piombino riuniti in Comitati che da tempo si interessa a problemi legati all’ambiente, alla salute, al lavoro. Abbiamo appreso della Sua nomina, da parte del Presidente della Repubblica, a Capo del Nuovo Governo. Ci congratuliamo e inviamo gli auguri per il lavoro che Vi attende.

Come sa, Piombino è stata prescelta dal precedente Governo come sito per accogliere nel proprio porto, una nave rigassificatrice, la Golar Tundra. Il nostro è un porto piccolo, estremamente trafficato, le abitazioni e gli altri elementi vulnerabili sono vicinissimi alla banchina destinata all’attracco della nave rigassificatrice. Temiamo per la nostra sicurezza e per quella dei milioni di passeggeri che transitano verso le isole ogni anno, temiamo per il nostro mare per le acque fredde e clorate che vi saranno riversate. Tale scelta, oltre a preoccupare per la sicurezza, depotenzia e rischia di bloccare il previsto sviluppo del nostro porto, renderà impossibile la diversificazione economica anche per le imprese che nel mare hanno trovato una risorsa capace di generare ricchezza, occupazione e innovazione. Abbiamo inviato osservazioni tecniche al Commissario Eugenio Giani per rappresentare problemi di non compatibilità con il nostro territorio, altrettanto hanno fatto numerose associazioni. L’Amministrazione comunale ha formulato un parere negativo, allegando relazioni a supporto della non fattibilità. Se si applicassero le misure di sicurezza relative all’impianto di rigassificazione di Livorno, dovrebbe essere interdetta metà della nostra città.

A Firenze si è tenuta il 21 ottobre l’ultima seduta della Conferenza dei servizi in cui il Commissario ha dichiarato che il entro il prossimo martedì firmerà l’autorizzazione all’impianto con circa 79 prescrizioni.

Trattandosi di un impianto a rischio di incidente rilevante in un contesto antropizzato, le tante prescrizioni degli Enti chiamati a dare pareri depongono per un progetto carente, con molte criticità che avrebbero dovuto portare a non ritenere conclusiva la conferenza, ad approfondire istruttorie o ad assumere un diniego.

Inoltre il decreto Aiuti, convertito in legge, richiama il decreto 159/ 2007 che prevede, per questo tipo di impianti, l'intesa con la Regione attraverso il Consiglio Regionale, massimo organo di espressione della volontà territoriale e non con la sola Giunta Regionale. Una volta realizzato il metanodotto e gli impianti di collegamento dal porto alla rete nazionale riteniamo improbabile che la Nave venga spostata per le ingenti risorse investite in una struttura utilizzata per pochissimo tempo.

La città è impegnata da aprile scorso ad esprimere il proprio dissenso motivato con studi, lettere, convegni, dibattiti, manifestazioni partecipate da moltissime persone. Ci auguriamo di essere ascoltati per la nostra sicurezza e per offrire un futuro ai nostri giovani.

Le chiediamo cortesemente di interessarsi alla nostra vicenda, di proporre al Commissario di sospendere momentaneamente ogni determinazione sul rigassificatore in attesa che il nuovo Ministro della Transizione Ecologica e dell’Ambiente sia informato delle questioni emerse, delle gravi criticità denunciate, tenuto conto che la procedura non ha previsto la Valutazione di Impatto Ambientale e tenuto conto della tempistica imposta di soli 120 giorni per impianti che di solito vengono posizionati in alto mare e non vicinissimi alla popolazione, alle infrastrutture e ad un porto con intensi traffici navali che transitano attraverso un unico canale di ingresso, in parte soggetto a rischio di incidenti rilevanti”.