Attualità

"No alla guerra e al traffico di armi nel porto"

Lo ha ribadito l'Usb dopo le recenti operazioni di scarico. “Chieste spiegazioni all’Autorità di Sistema Portuale e alla Capitaneria”

Questa mattina una nave Ro.Ro, la Capucine battente bandiera maltese è arrivata nel porto di Piombino proveniente dallo scalo Estone di Riga. Al suo interno esplosivi, armamenti e mezzi militari. La segnalazione oltre che rimbalzare sui social network è arrivata dall'Unione sindacale di base che torna ad accendere i riflettori sul porto di Piombino.

"La banchina pubblica è stata interdetta da personale militare armato e le operazioni di scarico si sono svolte alla presenza di una squadra di vigili del fuoco. Questo traffico di armi nel porto di Piombino non è una novità, circa due mesi fa la stessa nave era presente in banchina per delle operazioni di carico. Ci segnalano anche in quell’occasione la presenza di esplosivi. - hanno spiegato - E’ possibile svolgere tali operazioni a poca distanza dalle abitazioni in un porto che, a maggior ragione in questo momento della stagione, vede la presenza di decine di navi passeggeri dirette alle isole? - hanno domandato dal sindacato - Il personale che svolge le operazioni è correttamente formato? Sono stati rispettati tutti i protocolli di sicurezza? Abbiamo posto queste domande direttamente all’Autorità di Sistema Portuale e alla Capitaneria".

Al netto di tutto ciò, l’Unione sindacale di base ribadisce la propria posizione di contrarietà alla guerra.

"Dopo il rigassificatore Piombino torna ad essere ancora una volta carne da macello. - hanno proseguito - Agnello sacrificale per i soliti interessi nazionali che non possono essere mai messi in discussione. Chiediamo all’Amministrazione Comunale di intervenire urgentemente per ottenere spiegazioni su quanto successo. Valuteremo altre iniziative sindacali e politiche per ribadire ancora una volta il nostro no secco alla guerra e al traffico di armi".