RIGASSIFICATORE

No al rigassificatore, Piombino non molla

La lista Lavoro & Ambiente ribadisce il no al rigassificatore: "Ognuno fa la propria parte e neanche lontanamente pensa di mollare"

"Da Maggio, da quando fu pubblicato l'art. 5 del cd dl aiuti, abbiamo capito quale immensa tegola ci stesse piovendo in testa. Una tegola grande come un rigassificatore di metri 300 per 43, calato dall'alto nel nostro porto in nome di una presunta emergenza energetica nazionale, senza Via e con un procedimento frettoloso, da concludersi entro 120 giorni. Pareri obbligatori, ma non vincolanti da parte di Enti e Istituzioni. Da allora Piombino è in lotta, una lotta dei cittadini con decine e decine di iniziative, con migliaia di persone in piazza, una vera e pacifica rivolta popolare contro un impianto pericoloso, nocivo e dannoso per la nostra rinascente economia, ma non solo contro di esso. La lotta di Piombino è per tutta Italia, perché il metodo autoritario che stanno tentando con noi è solo sperimentale. Oggi un rigassificatore a Piombino, domani una centrale nucleare a Scarlino, tra un anno magari un gigantesco parco eolico nel mezzo delle Crete senesi". 

Parole della lista Lavoro & Ambiente descrivendo lo stato d'animo che da mesi muove gran parte della comunità locale contro la nave rigassificatore prevista nel porto di Piombino, pronta a proseguire la sua battaglia con la formazione del nuovo Governo.

"Ecco perché Piombino resiste e resisterà, ecco perché dal caso Piombino siamo ormai il miracolo Piombino, nonostante i poteri forti che ci fanno la guerra, nonostante che sia una lotta apartitica, sulle spalle di gente comune, di volontari, una lotta che ha impegnato giornate ed energie di coloro che non ci guadagnano nulla di personale e che tutti ringraziamo. - ha proseguito la lista - L'amministrazione comunale sta facendo la propria parte, con impegno e convinzione, sta difendendo il territorio e i cittadini con uno staff di tecnici di altissimo livello che hanno dimostrato scientificamente come il progetto Snam sia lacunoso e quanto sia in realtà pericoloso questo impianto. Ma la lotta di piazza non compete ad un sindaco né ad una Amministrazione, quella è dei cittadini, raggruppati o non in comitati o gruppi. Ognuno fa la propria parte e neanche lontanamente pensa di mollare".