RIGASSIFICATORE

No rigassificatore, Prc rilancia la protesta

“Questa politica istituzionale, a Firenze e a Roma, ha fatto la sua scelta di campo, vogliamo costruire una protesta e una proposta alternativa”

“Il tar boccia la sospensiva, il governo si rimangia le promesse su bonifiche e rilancio industriale. E’ il tempo del rilancio di una protesta politica, per un nuovo modello di sviluppo”. Parole di Rifondazione Comunista in Toscana che ha commentato i recenti sviluppi legati alla messa in funzione del rigassificatore nel porto di Piombino.

“A questo punto, con quasi tutta la politica regionale e nazionale, tranne rari casi, appunto come noi di Rifondazione, che umilia Piombino e qualunque alternativa a rischi e inquinamento, non rimane che connettersi al paese reale, quello che lotta per affermare il no a questa escalation perversa di corsa al gas e per un modello diverso. E’ quello che abbiamo proposto e proporremo in tutte le sedi, chiedendo a tutte le forze democratiche che ci stanno, siano esse comitati, associazioni, forze politiche, di rilanciare da Piombino una mobilitazione che, dal locale guardi anche oltre nella sua connessione di temi, lotte, coinvolgimento di territori, ovviamente per quanto riguarda le competenze del Prc toscano”. 

“Prima il no alle compensazioni in sede di legge di bilancio, il presidente Giani, che le aveva date come acquisite, ora riparte con promesse diverse, adesso il no alla sospensiva da parte del Tar. - hanno proseguito - Dobbiamo rafforzare la mobilitazione sociale e politica e sprovincializzarla, provando a connettersi con altre realtà di lotta presenti nel paese, che provano a proporre altri modelli di sviluppo, pretendendo una svolta anche di nuova reindustrializzazione e effettiva bonifica a Piombino. Lo vorremmo fare con tutte le forze politiche e sociali democratiche che ci stanno, e che mostrano coerenza non solo a Piombino, ma anche in altri territori e a Roma”.

Seguono le critiche al presidente della Regione Toscana e commissario per l’opera Eugenio Giani per l’accordo sulle compensazioni che non sembra decollare e alla presidente del Governo Giorgia Meloni.

“Ormai questa politica istituzionale, sia essa a Firenze o a Roma, ha fatto la sua scelta di campo, vogliamo costruire una protesta e una proposta alternativa che veda Piombino protagonista di una mobilitazione che è tutto meno che localistica, e non come agnello sacrificale. - hanno concluso - Noi daremo il nostro contributo, anche di iniziativa, a questa proposta, che proviamo a veicolare a tutte le realtà interessate, ben sapendo che qualcosa dovrà essersi mosso prima della sentenza di merito del Tar, cioè a marzo”.