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Gli operai portano famiglia e futuro in Comune

Gli operai Aferpi non mollano, anzi per l'ultimo giorno di occupazione ci saranno anche le famiglie, perché i figli sono il futuro del territorio

Pasqua e Pasquetta nella sala consiliare del Comune di Piombino per i lavoratori Aferpi che sono andati avanti con il presidio in attesa dell'incontro al Ministero dello Sviluppo economico. 

Giorni di festa dal sapore amaro nel segno della speranza e nella lotta per il lavoro. Nella mattinata del 16 aprile don Castelli, della chiesa di Sant'Antimo, ha raggiunto il presidio per la benedizione pasquale della dal consiliare simboleggiando ancora una volta come la comunità ancora una volta si sia stretta attorno alla vicenda dei lavoratori. Arrivata anche la solidarietà da parte del presidio locale di Libera e del sindaco di Cecina Samuele Lippi.

I lavoratori resisteranno ancora due giorni, fino a quando il 19 aprile lasceranno il Comune. Il 19 la Rsu parteciperà all'atteso incontro con il ministro Carlo Calenda e Issad Rebrab, fuori i lavoratori manifesteranno. Sono 400 le persone che dalla Val di Cornia, e non solo, si sono iscritte e che mercoledì mattina saliranno sui pullman in direzione Roma.

Niente uova e colombe a Pasqua, sul tavolo della sala consiliare campeggia un casco bianco con una frase di Gramsci: "Crisi è quel momento in cui il vecchio muore ed il nuovo stenta a nascere".

Martedì 18, l'ultima giornata di occupazione, le Rsu invitano alle 16 presso la sala consiliare tutti i lavoratori e le loro famiglie per trascorrere un momento di condivisione. "I figli sono il presente di questo territorio, - hanno detto nell'invito - la nostra lotta serve a dargli un futuro".