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Ok ai 108 appartamenti a Poggio all'Agnello

Dal consiglio comunale, dopo le controdeduzioni, l'ok definitivo alla variante che prevede la mutazione d'uso del 40% della struttura a Baratti

Carla Maestrini, assessore all'Urbanistica

Con i soli voti di Partito Democratico e Spirito Libero la variante di Poggio all'Agnello ha il via libera definitivo. Ora si potrà mutare l'uso del 40% della struttura prevedendo così 108 appartamenti come richiesto dalla Immobiliare Milanese, proprietarie del complesso ricettivo di Poggio all'Agnello (leggi gli articoli collegati).

Si sono astenuti Sinistra per Piombino e Ascolta Piombino, mentre hanno dato voto contrario M5S, Rifondazione Comunista e Forza Italia Francesco Ferrari sindaco.

L'assessore Carla Maestrini ha presentato la delibera illustrando le otto osservazioni presentate, raccolte in tre dal momento che molte di queste sono identiche tra di loro anche se presentate da soggetti diversi, e le controdeduzioni elaborate dagli uffici. 

Oggetto della discussione nel corso del consiglio comunale la richiesta presentata dalla società Immobiliare Milanese, con la quale si chiede un aumento dei servizi pari al 23% del volume esistente, con adeguamento sale ristorante, realizzazione di una palestra e altro. Per venire incontro a queste richieste, ritenute coerenti con le norme attuali e finalizzate al rilancio economico e turistico della struttura, gli uffici hanno proposto una rimodulazione e una modifica al testo delle norme tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico, rimandando quindi a un percorso più approfondito (leggi gli articoli correlati).

Da parte delle opposizioni sono stati confermati tutti i dubbi già evidenziati nelle precedenti sedute: il ruolo giocato in questa vicenda dal contenzioso nei confronti del Comune per la mancata attuazione della previsione convenzionale di concessione di una spiaggia attrezzata nel golfo di Baratti a servizio del complesso ricettivo, il fatto che il provvedimento costituisca un precedente pericoloso che può essere impugnato anche da altre aziende cedendo a un ricatto occupazionale e dubbi sulla reale crisi attraversata dall'Immobiliare milanese.

“Abbiamo agito con la massimo attenzione all'interesse generale di fronte alla minaccia di chiusura di una struttura importante – ha detto l'assessore Maestrini – Il potenziamento dei servizi richiesto è del tutto regolare, tutte le strutture ricettive possono infatti chiedere un ampliamento del 25% di questo tipo per creare lavoro e per migliorare la loro offerta. Questo è un modo anche per garantire il lavoro degli attuali 63 dipendenti della struttura”.